Antoine Ruiz nuova canzone dal titolo “Chiusa, inaccessibile” che preannuncia un album di inediti. C’è grande attesa su questo lavoro perché viene tenuto in grande considerazione questo giovane artista italo-francese che ha già all’attivo importanti premi e collaborazioni di livello. Il modo in cui il brano è nato e le emozioni che l’esordio genera le ha raccontate in diretta a “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al venerdì in pieno drive-time dal cantautore Bussoletti e il sabato nell’edizione serale dalle 20 alle 22 per il “Bagheera Saturday Night Show”. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.

Antoine Ruiz nuova canzone, come è nata

“Io a casa ho un home studio dove mi metto a creare cose nuove e a registrare i miei pensieri. Lo so che molti miei coetanei hanno l’angolo da videogamer con la poltrona ad hoc e il joypad da gara e non ci vedo nulla di male ma io mi diverto in un altro modo. In questo studio mi sento protetto, so che posso essere me stesso e che posso raccontare in musica quello che mi passa per la testa.”

Antoine Ruiz nuova canzone, il senso

“Questa canzone è nata nel novembre del 2019. L’ho scritta insieme al mio carissimo amico rapper Antonio Ferri, in arte Oren Wabi Sabi.
Ho immaginato un uomo che vive a Parigi, città che adoro, e che tutti i giorni ripete gli stessi gesti, percorre le stesse strade e passa sempre negli stessi luoghi ormai a lui familiari nei quali però finisce per sentirsi perso, “perso nell’oblio”. E rimane lì, davanti ad una porta “chiusa, inaccessibile”. Antonio, invece, ha immaginato un uomo che non solo si sente perso ma anche ferito e distrutto e vaga come un “samurai errante”. Grazie Antonio per aver contribuito alla scrittura insieme a me.”

Sul ricordo del padre Pierre

“Ho avuto un padre splendido, sono felice di essermelo goduto e di aver condiviso con lui la passione per la musica. Stavamo registrando il mio primo album quando è scomparso ed è a lui che dedico questo lavoro di cui questa nuova canzone è il primo estratto. E’ entrato in contatto con tantissimi artisti incredibili anche a livello umano, penso a Neri Marcorè o a Bungaro. Persone che hanno frequentato casa mia e che mi hanno visto crescere. Persone che hanno ancora parte della mia vita.”

Sul titolo del nuovo album

“Perché il mio primo album si chiama “Musica nell’anima”? Perché io l’ho sempre vissuta così e così mi hanno insegnato i miei genitori. Credo che ci possano essere dei momenti di sconforto nella vita e che una canzone possa aiutarti a non brancolare nel buio. E’ capitato ad ognuno di noi di trovare conforto dalle sette note e con questo titolo spero di poter regalare qualcosa a qualcuno che ne ha bisogni.”

Sulla cover di Luigi Mariano

“Mio padre stava producendo il cantautore Luigi Mariano e così mi sono imbattuto nella sua splendida “Questo tempo che ho”. Mi ha subito colpito ed ho iniziato a pensarci. Mi è venuta voglia di tradurla in francese e così nata “Le temps que jai”. Luigi l’ha ascoltata per prima e gli è piaciuta molto. Anche se ero molto piccolo, ci ho messo dentro tutto me stesso. Il ricordo poi di averlo fatto con mio padre rende ogni cosa più preziosa.”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Antoine Ruiz sulla nuova canzone:

https://www.radiocusanocampus.it/it/antoine-ruiz-chiusa-inaccessibile