Terremoto in Turchia. È di oltre 5mila il bilancio dei morti del terremoto che ha colpito il sud della Turchia, al confine con la Siria. Ci sono state diverse scosse e migliaia di edifici sono crollati e l’impatto del sisma è stato avvertito in un’area che si estende per circa 450 chilometri da Adana a ovest a Diyarbakir a est.

Il numero delle vittime resta provvisorio, si continua a scavare tra le macerie delle migliaia di edifici venuti giù in entrambi i Paesi. L’Oms non lascia molte illusioni: le vittime del sisma alla fine potrebbero essere più di 20mila.

Il ministro dell’Interno turco, Suleyman Soylu, ha reso noto che sono 941 gli edifici completamente crollati a causa del terremoto nella città di Kahramanmaras, dove risulta disperso il cittadino italiano Angelo Zen. Lo riporta la Cnn.

Terremoto in Turchia: “Terra spostata di 3 metri in Anatolia”. Così Ingv

Terra spostata di 3 metri in Anatolia. E’ uno dei terremoti più violenti mai registrati nella nazione”. Il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, descrive così il sisma che ha colpito il sud della Turchia, al confine con la Siria. Il bilancio dei morti aumenta sempre di più: ha superato le 5mila vittime. Secondo gli ultimi aggiornamenti, in Turchia i morti sono almeno 3.419 e in Siria 1.602. Cifre destinate inevitabilmente a salire, mentre si scava tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Due terremoti, quattro scosse di magnitudo compresa tra 6.4 e 7.7 hanno fatto tremare ieri, lunedì 6 febbraio 2023, dieci diverse città della Turchia.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato 7 giorni di lutto nazionale e le scuole di tutto il Paese rimarranno chiuse fino al prossimo 13 febbraio. Due terremoti, quattro scosse di grado compreso tra 6,4 e 7,7 hanno fatto tremare dieci diverse città in quello che Erdogan ha definito “il terremoto più disastroso dal 1938”. Un sisma che è subito entrato nella classifica dei 10 terremoti più letali che hanno colpito la Turchia dal 1930 a oggi. Il Paese è attraversato da due faglie, la anatolica e la africana, a nord e a sud, generate dalla spaccatura della placca arabica che coincide con il sud est del Paese.

Terremoto Turchia, Unicef: “Il dramma dei bambini rimasti senza casa”

Migliaia di case sono state distrutte in seguito al terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lasciando al freddo intere famiglie in un periodo dell’anno in cui le temperature scendono regolarmente sotto lo zero e la neve e la pioggia gelata sono comuni. Ed infatti forti tempeste di neve hanno colpito di recente anche parti della Siria e della Turchia, e si prevedono ulteriori temperature sotto lo zero. In un comunicato l‘Unicef ricorda che solo in Turchia sono crollati almeno 5.606 edifici, secondo l’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze e si segnalano devastazioni simili nel nord della Siria.

“È quindi probabile che anche ospedali e scuole, insieme ad altre strutture mediche ed educative, siano stati danneggiati o distrutti”,

ha dichiarato l’Unicef che sta collaborando con il governo turco e con la Direzione per i disastri e le emergenze della Turchia sui “bisogni emergenti legati alla più ampia risposta umanitaria”.

I bambini in Siria continuano ad affrontare una delle situazioni umanitarie più complesse al mondo. L’aggravarsi della crisi economica, il perdurare di ostilità localizzate dopo oltre un decennio di conflitto, gli sfollamenti di massa e la devastazione delle infrastrutture pubbliche hanno reso due terzi della popolazione bisognosa di assistenza. Le malattie trasmesse dall’acqua rappresentano un’altra minaccia mortale per i bambini e le famiglie colpite”,

ha dichiarato l’organizzazione. 

Il devastante terremoto in Turchia e Siria

Il devastante terremoto in Turchia e Siria

Il devastante terremoto in Turchia e Siria

Il devastante terremoto in Turchia e Siria

Il devastante terremoto in Turchia e Siria

Il devastante terremoto in Turchia e Siria

Aiuti Onu alla Siria interrotti per danni a strade

Il flusso degli aiuti delle Nazioni Unite dalla Turchia al Nord-Ovest della Siria si è temporaneamente interrotto a causa dei danni alle strade e altri problemi logistici legati al terremoto che ha colpito i due Paesi ieri. 

“Alcune strade sono interrotte, altre sono inaccessibili. Ci sono problemi logistici che devono essere risolti”,

ha detto a Reuters Madevi Sun-Suona, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento dell’assistenza umanitaria (Ocha).

“Non abbiamo un quadro chiaro di quando riprenderà”,

ha detto.

In Turchia continua a bruciare il porto di Iskenderun

Continua a bruciare il porto di Iskenderun, una delle città turche più colpite dal terremoto che ha devastato nella giornata di ieri il Sud-Est del Paese e il Nord della Siria, situata proprio al confine tra i due Paesi. L’incendio è andato avanti tutta la notte e, ancora questa mattina, una colonna di fumo alta decine di metri continua ad innalzarsi dai container. Sconosciute le cause dell’incendio, ma il sisma di magnitudo 7.7 ha causato la caduta e l’apertura di decine di container amassati nel porto. Proseguono intanto gli sforzi per portare sotto controllo le fiamme. 

Oms: colpite dal sisma fino a 23 milioni di persone

Fino a 23 milioni di persone potrebbero essere colpite dal violento terremoto che ha ucciso migliaia di persone in Turchia e Siria, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“Le mappe generali dell’evento mostrano che potenzialmente 23 milioni di persone sono esposte, tra cui circa cinque milioni di persone vulnerabili”,

ha dichiarato Adelheid Marschang, responsabile delle emergenze dell’Oms, al comitato esecutivo dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite. 

Turchia, 4 arresti per post “provocatori” su social

La polizia turca ha arrestato quattro persone, tutte accusate di aver condiviso attraverso i social media “immagini provocatorie mirate a creare tensione e panico”, in seguito al devastante terremoto che ha colpito ieri il sud-est del Paese e la Siria. La polizia non ha fornito ulteriori informazioni rispetto al contenuto dei post.

Federcalcio Ghana: “Atsu sta bene, preghiamo per lui”

“Abbiamo ricevuto alcune notizie positive che Christian Atsu è stato salvato con successo dalle macerie dell’edificio crollato e sta ricevendo cure. Continuiamo a pregare per Christian”.

Con questo comunicato la Federcalcio ghanese ha confermato come il classe ‘92 versi in discrete condizioni dopo il ritrovamento sotto le macerie a seguito del violento terremoto in Turchia. L’ex calciatore di Chelsea, Newcastle, Porto ed Everton, ora in forza all’Hatayspor, aveva segnato proprio domenica sera (prima del crollo della sua abitazione nella notte) il gol decisivo al 97’ contro il Kasimpasa. Secondo alcuni media, nel drammatico incidente, avrebbe riportato ferite addominali e presenterebbe difficoltà respiratorie, condizioni che avrebbero indotto al ricovero ospedaliero. Una notizia tutto sommato positiva, arrivata invece a poche ore di distanza da quella drammatica della morte del portiere dello Yeni Malatyaspor Ahmet Türkaslan.

Unesco, “preoccupati” per la situazione di Aleppo

L’Unesco si è detta “particolarmente preoccupata” per la situazione nella città siriana di Aleppo. Lo ha detto a Ria Novosti l’addetto stampa dell’organizzazione Onu, Tom Mallar. La storica fortezza di Gaziantep in Turchia e la cittadella di Aleppo in Siria, entrambe patrimonio mondiale dell’Unesco, sono state colpite ieri mattina, 6 dicembre 2023, dal potente terremoto.

“L’Unesco ha effettuato con i suoi partner una prima valutazione dei danni al patrimonio. In Siria, siamo particolarmente preoccupati per la condizione dell’antica città di Aleppo, che è nella lista del Patrimonio mondiale in pericolo”, ha riferito Mallar, “si osservano danni significativi nella cittadella”. 

Il portavoce ha spiegato che la torre occidentale nella parte vecchia di Aleppo è crollata e diversi edifici sono stati danneggiati