Come è cambiato l’uso della tecnologia tra i giovani dopo la pandemia? A parlarne è uno studio condotto da Generazioni Connesse – il Safer Internet Centre Italiano, coordinato dal ministero dell’Istruzione e del Merito – curato da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma – CIRMPA – in occasione del Safer Internet Day 2023, che quest’anno ha coinvolto 3.488 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado. Stando ai suoi risultati, si starebbe assistendo a una diminuzione dell’utilizzo di Internet tra gli adolescenti, che appaiono più consapevoli.
Com’è cambiato l’uso della tecnologia tra i giovani dopo la pandemia
Dopo l’overdose da digitale che ha caratterizzato i mesi più difficili della pandemia, soprattutto quelli del lockdown, sembra che gli adolescenti stiano iniziando a ripensare il proprio rapporto con la tecnologia e con Internet, a partire dal tempo di utilizzo e dalle finalità d’uso, sempre più costruttive e meno ludiche. A metterlo in luce sono i risultati dello studio presentato in ocassione del Safer Internet Day 2023, l’evento organizzato annualmente a livello internazionale per sensibilizzare le nuove generazioni ai rischi legati all’uso di Internet.
Il dato più significativo che emerge dall’analisi è quello che riguarda il tempo dedicato ad Internet nel corso della giornata: rispetto alle rilevazioni svolte negli scorsi anni nello stesso periodo, sembra infatti che si stia assistendo ad una diminuzione del numero degli adolescenti che dichiarano di essere connessi oltre le 5 ore al giorno: il 47% circa, contro il 54% rilevato nel 2022 e il 77% del 2021. Una percentuale ancora superiore rispetto a quella che caratterizzava i primi mesi del 2020, quando si parlava del 30% del campione, ma comunque positiva rispetto agli anni precedenti.
A cambiare sono anche le modalità di utilizzo: nonostante la prevalenza della parte d’intrattenimento – 2 adolescenti su 3 utilizzano i social network (sempre più considerati come “media”) per essere in contatto con gli altri e 1 su 2 per seguire content creator e influencer -, cresce il numero di coloro che, attraverso il web, si informano sull’attualità (94%), il 39,5% dei quali proprio sui social, mentre solo 1 su 4 si rivolge prioritariamente ai siti d’informazione. Tra i temi che gli studenti vorrebbero approfondire a scuola ci sarebbero, invece: “come evitare di stare troppo tempo online”, insieme alla difesa della propria privacy e alla capacità di imparare a riconoscere le fake news, che proprio sui social trovano il loro terreno più fertile.
Tra potenzialità e criticità: il quadro della situazione
Tra gli adolescenti intervistati per lo studio c’è chi è intenzionato a sfruttare appieno le potenzialità del mezzo social: il 48% del campione ha dichiarato di aver acquistato prodotti o servizi direttamente da una pagina social, bypassando i normali siti di e-commerce; molti tra coloro che svolgono lavoretti extra oltre allo studio puntano sul digitale, la maggior parte dei quali sui social media, ad esempio creando pagine social dal carattere anche commerciale o gestendo quelle di altri, tanto che, per il 51% di loro, potrebbe diventare un’occupazione a tempo pieno dopo gli studi.
Come le potenzialità, non mancano però neanche le criticità: benché il comportamento sul web degli adolescenti stia migliorando, i rischi sono sempre dietro l’angolo. Dopo l’indigestione da Internet preoccupa, in particolare, una sorta di ‘dittatura dell’algoritmo’ in grado di condizionare il pensiero e le azioni dei più giovani. Oltre 8 adolescenti su 10, infatti, accettano di buon grado che siti web e piattaforme possano influenzare il loro modo di conoscere il mondo, chiudendoli nella propria “bolla digitale”, senza nemmeno conoscere i meccanismi che governano la Rete. Un motivo di apprensione quanto mai attuale, su cui si dovrebbe cercare di fare luce.