Silvio Berlusconi torna a parlare di burocrazia e di autorizzazioni preventive nella sua ultima pillola social intitolata “L’Italia è il Paese che amo”. Lo aveva fatto in prima battuta durante la campagna elettorale delle Politiche e poi negli argomenti costitutivi della futura Legge di Bilancio.

Liberiamo i cittadini e le imprese dalle catene della burocrazia. Perché l’economia ha bisogno di riprendere il volo e la ripresa del Paese dipende dalle sue categorie produttive.

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia

La visione del Cavaliere rimane quella di uno “Stato amico”, alleato di chi vuole investire in progetti di ammodernamento e rinnovamento. Tema di cui si discute ormai da tempo immemore ma su cui i risultati faticano a notarsi concretamente.

Berlusconi e la burocrazia, fino “a un milione di posti di lavoro in più”

La burocrazia non deve essere un ostacolo, parola di Silvio Berlusconi. Più facile a dirsi che a farsi ma il leader degli Azzurri ne ha fatto una questione di principio, una battaglia insindacabile. E così, nel discorso pubblicato sui propri canali social, il patron di Mediaset intende “premiare chi ha coraggio e intraprendenza” nello svincolarsi dal “labirinto inestricabile di autorizzazioni che servono solamente a far desistere gli investimenti.

La traduzione concreta di quello che oggi è solamente un sogno lontano rappresenta “la possibilità di avviare i lavori solamente inviando una raccomandata o una Pec al Comune di pertinenza”, avendo così la possibilità di mettersi all’opera già dal giorno successivo.

Naturalmente ciò non significa un “liberi tutti” generalizzato, ma un riordino delle fasi: i sistemi di controllo rimangono, ma vengono spostati a posteriori, prevedendo eventuali sanzioni laddove vengano riscontrate irregolarità. A supporto del suo progetto, Berlusconi conclude dicendo che “l’abolizione delle autorizzazioni preventive arriverà a creare fino a un milione di nuovi posti di lavoro”.

A proposito di intralcio della burocrazia è emerso ieri un drammatico quadro generale sul tema dell’efficientamento energetico rinnovabile. Un emendamento al Dl Aiuti ha aggiunto un ulteriore passaggio preventivo nell’iter, ossia la Valutazione Preventiva di Interesse Archeologico, che precede la Valutazione di impatto ambientale.

Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Mase (ossia il ministero dell’Ambiente), attualmente risultano bloccati allo stadio iniziale circa 800 progetti dedicati al solare e all’eolico (per un corrispettivo energetico di circa 40 Gigawatt, ossia due volte la potenza attualmente disponibile). L’obiettivo dichiarato dal ministro Pichetto Fratin è di raggiungere un volume produttivo sostenibile pari a 70 GW annui entro il 2030.