Non si placano le accuse di maschilismo e mobbing rivolte all’ad di Acea Fabrizio Palermo. L’azienda partecipata del Comune di Roma è finita nella bufera proprio a causa dei presunti comportamenti dell’ad che “pretende di essere servito e riverito dalla mattina alla sera con modalità di asservimento da terzo mondo riguardo il rispetto delle donne, le quali vengono sminuite a semplici serve”, si legge nella lettera di denuncia anonima fatta recapitare il 4 gennaio sulla scrivania della presidente di Acea, Michaela Castelli, da una lavoratrice dell’azienda addetta all’accoglienza.

L’ad di Acea Fabrizio Palermo travolto dalle accuse di mobbing e maschilismo. Ecco cosa sta succedendo

Dopo la prima lettera anonima di denuncia, altre lavoratrici raccontano di essere state preda di comportamenti “viziati da razzismo maschilista” dell’amministratore delegato, in carica dal 26 settembre 2022. “Spesso in tarda mattinata, l’ad vuole una mela. Ma la vuole sbucciata. Da noi hostess. Bisogna portargliela in un piattino con il coltello accanto per tagliarla”, racconta una ragazza. Non solo: stando alle altre testimonianze raccolte, Palermo gradisce anche il tè e ha le idee chiare su come deve essere effettuata la preparazione: “È una delle sue fissazioni che lo portano a trattarci come serve“, racconta una dipendente. “Una volta si è soffermato nel cucinotto all’ottavo piano e ha voluto assistere alla preparazione di un tè destinato a lui. Quando ha visto che la tazza con l’acqua veniva messa nel forno a microonde si è infuriato, vuole che l’acqua venga scaldata solo con il bollitore”. Le testimonianze parlano di crisi di pianto, preferenza del dirigente per le ragazze giovani, campanellini utilizzati per chiamare le lavoratrici. Tuttavia, dopo un audit interno all’azienda, per l’Ethic officer di Acea le accuse sono infondate. Risultato che non stupisce le dipendenti che denunciano: “Nessuna hostess è stata chiamata a testimoniare”. Una vicenda che, per forza di cose, ha creato scompiglio jel panorama politico romano. Acea, infatti, al 51 percento è partecipata da Roma Capitale e a Palazzo Senatorio vogliono che sia fatta chiarezza, al di là della smentita dell’azienda.La prima ad intervenire a riguardo è stata la presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Roma, Michela Cicculli, che ha chiesto alla società trasparenza. Appello al quale si sono unite anche le voci dei consiglieri dem Yuri Trombetti, Antonio Stampete e Carla Fermariello: “A fronte del susseguirsi di gravi notizie rispetto a presunte condotte improprie rilevate all’interno di Acea, prendiamo atto della smentita pervenuta da parte dell’azienda. Tuttavia al fine di fugare ogni ombra e di garantire la effettiva regolarità delle condotte già confermata da Acea, sarà nostra cura richiedere all’azienda l’incartamento completo dell’audit interno e di convocare dinanzi alle commissioni consiliari competenti i soggetti apicali coinvolti, al fine di poter dar modo a tutti di chiarire quanto accaduto”, si legge nel comunicato condiviso. E concludono: “Riteniamo sia interesse precipuo dell’amministrazione assicurare ai cittadini la massima trasparenza dell’operato all’interno delle partecipate del Comune di Roma”. Per alcuni l’intera vicenda sarebbe una ritorsione nei confronti dell’ad: fonti accreditate riferiscono che nel 2022 è stata indetta una gara per l’assegnazione di un appalto da 21 milioni di euro, di durata biennale, per il servizio di security e hostess. Poco dopo il suo insediamento, l’amministratore delegato avrebbe “attenzionato” l’intera procedura e, a fine dicembre, avrebbe fatto saltare la gara. Il 4 gennaio arriva la famosa lettera anonima in cui si riferiscono vessazioni da parte dello stesso Palermo nei confronti delle hostess. Intanto l’ad, in una lettera inviata al quotidiano “La Repubblica” risponde in merito alle accuse sollevate da alcune dipendenti riguardo alla sua gestione del personale: “Non è vero che sia Acea a scegliere le hostess. Le hostess vengono individuate e selezionate dalla ditta esterna che ne definisce anche la retribuzione. Acea non entra nel processo di selezione, figuramoci l’amministratore delegato”.