“Francesco Rocca ha un’esperienza soprattutto nell’ambito della sanità che credo sia una delle criticità maggiori della nostra Regione. Ha un’esperienza di molti anni ma non ha mai voluto anteporre, come una possibilità di pubblicità, quello di essere stato per tanti il presidente della Croce Rossa. Però questo è un dato di fatto e questo ha fatto sì che Rocca per molti anni sia stato vicino agli ultimi, alle persone che hanno esigenza e bisogno di assistenza sanitaria e quindi è un uomo che ha messo al centro l’individuo come persona da dover sostenere e aiutare”, così Alessio Brugnoli, candidato di Alternativa Popolare alle elezioni regionali del Lazio, durante il Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.
Intervista a Alessio Brugnoli, candidato con Alternativa popolare alle regionali del Lazio
Perché ha scelto di candidarsi con Alternativa Popolare a sostegno del candidato presidente Francesco Rocca?
“Francesco Rocca è la sicuramente il profilo giusto che serve in questa Regione. Una persona che sia veramente più vicina a quelle che sono le esigenze reali dei cittadini. Io sono stato sollecitato a questa candidatura da parte sia di Alternativa Popolare sia, come farmacista, la stessa Federfarma ci ha invitato a essere più presenti in attività politiche. Ho la voglia di partecipare a questa competizione politica per cercare di portare quella che è l’esperienza di chi per tanti anni è stato sul territorio a contatto con le persone e con i problemi quotidiani, soprattutto per quello che riguarda l’ambito sanitario. Vista la mia attività professionale in tutti questi anni ho potuto carpire e capire anche e esigenze e le maggior criticità che la nostra Regione incontra nel fornire un supporto sanitario ai cittadini. Soprattutto per gli elettori del centro e del centrodestra è importante andare a votare. È importante avere una coscienza politica e capire che questo vento nuovo che sta attraversando il Paese, questa nuova attenzione per le politiche del centrodestra si dimostrano ampiamente efficienti, nuove e che vanno oltre i paletti e gli stereotipi che la politica ha sempre messo. È necessario che l’elettore del centrodestra partecipi di più all’attività politica. Votare per il presidente Rocca perché ha delle idee veramente innovative e siamo sicuri che potremmo, una alla volta, portarle al termine e rendere la nostra Regione sicuramente migliore di come è stata amministrata fino ad oggi”.
La sanità è centrale nel programma di Rocca, in che direzione devono andare gli interventi e gli investimenti?
“I bilanci della Regione Lazio per il 70% sono incentrati sulla spesa sanitaria, quindi si capisce già da questo che la sanità è il punto principale di criticità della gestione della Regione. Il servizio sanitario si porta delle ataviche criticità. Una tra tutte, le famose e famigerate liste d’attesa. Abbiamo un 42% di persone che dovrebbero essere curate dal punto cardiologico, 32% di persone in oncologia che non ricevono le adeguate cure entro i 30 giorni dalla diagnosi, quindi il periodo più critico e più importante. Questo significa una dilatazione e un allungamento degli interventi che possono mettere a repentaglio la vita e la salute dei cittadini. Soltanto il 3% delle risorse nazionali vengono investite nella sanità della nostra Regione quindi molto spesso i fondi vengono non utilizzati. Lo stesso discorso, oltre che sull’interventistica, è sulla diagnostica. Bisogna sviluppare la centralizzazione delle prenotazioni e l’informatizzazione, una volta per tutte, della gestione dei posti letto. Questi sono tutti i problemi che il candidato presidente Rocca ha ben in mente. C’è la necessità di sviluppare un piano ontologico che abbia una grande capacità di screening. Servono investimenti anche per la farmacia dei servizi quindi dare alla farmacia, che è il primo presidio sanitario sul territorio, la possibilità di alleggerire il peso delle strutture pubbliche. Inoltre è previsto un piano quadriennale per quanto riguarda per la salute mentale e un’attenzione particolare ai disturbi alimentari“.
Qual è la vostra posizione sul Termovalorizzatore di Santa Palomba che il sindaco di Roma Gualtieri punta a costruire entro il 2027?
“Per quanto riguarda il discorso del termovalorizzatore bisogna allargare il campo. Nel senso che, se i rifiuti li consideriamo come una materia prima e come una risorsa, sicuramente in primis bisogna considerare il fatto che i rifiuti devono essere sfruttati. I rifiuti possono essere una grandissima miniera di plastica, ferro, carta. Tra l’altro l’Unicusano sta sviluppando un progetto molto ambizioso per quanto riguarda l’utilizzazione della plastica con la possibilità di ricavare energia con l’idrogeno. Quindi, come vediamo, i rifiuti possono essere un’opportunità. Allo stesso modo bisogna non chiudersi eccessivamente nelle logiche dei termovalorizzatori e non improntare lo sviluppo su un grandissimo termovalorizzatore. Sarebbe più utile sviluppare in maniera più idonea e calibrata quella che è la raccolta differenziata con degli impianti specifici che possano prima ridurre al minimo i rifiuti da dover distruggere. Quindi rendere gli impianti più funzionali e adeguati al territorio”.