Accoltellamento Salman Rushdie – Arrivano oggi le ultime notizie sullo scrittore accoltellato il 22 agosto 2022 con un’arma da taglio da Hadi Matar, il 24enne del New Jersey che lo ha colpito al collo e sull’addome. L’aggressore aveva colpito lo scrittore più volte, dando vita ad una delle pagine più agghiaccianti della storia della letteratura contemporanea. Rushdie ha da poco rilasciato le prime dichiarazioni da dopo l’aggressione e ha confidato i suoi sentimenti più profondi e le problematiche legate alla psiche, da dopo il trauma tanto brusco subito la scorsa estate. E’ stato il New Yorker a diffondere una prima immagine dello scrittore, insieme alle sue dichiarazioni ufficiali. Sul suo account Twitter, invece, Rusdie ha pubblicato una foto che lo ritrae in primo piano e con un sorriso appena accennato. Lo scrittore ha scritto in didascalia:


“La foto in @NewYorker è drammatica e potente ma questo, più prosaicamente, è il mio aspetto reale.”

Scopriamo oggi ulteriori dettagli sul suo state di salute fisico e mentale.

Accoltellamento Salman Rushdie: i ricordi dell’aggressione

Rushdie era da poco salito sul palco nel pieno di un evento letterario alla Chautauqua Institution, presso lo Stato di New York. Sono ancora grandi le ferite che annebbiano il suo stato mentale, dato il trauma vissuto durante quell’estate del terrore. Un testimone aveva descritto la scena proprio lì sul campo dicendo:

“È stata una cosa assolutamente orribile a cui assistere.”

Quanto allo stato di salute fisica, sappiamo che al momento ha perso la sensibilità di alcuni polpastrelli e sul suo account ufficiale social lo vediamo con una lente degli occhiali da vista oscurata. Non dimentichiamo a tal proposito quali erano state le parole del suo agente, poco dopo l’aggressione a New York:
Le sue ferite sono profonde e ha perso la vista da un occhio. Aveva tre ferite gravi sul collo. Una mano è immobilizzata perché i nervi sul braccio sono stati recisi. E ha circa altre 15 ferite sul petto e sul torso. È stato un attacco brutale”.

Ricordiamo che l’autore è stato aggredito per via delle sue opere ritenute blasfeme nei confronti della religione Islamica. Per questi motivi era già stato precedentemente condannato a morte, il giorno di San Valentino 1989, dal leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ruhollah Khomeini.

“Ho sempre pensato che i miei libri fossero più interessanti della mia vita”, dice Rushdie. “Il mondo sembra non essere d’accordo.”

Come sta adesso lo scrittore?

Come sta Salman Rushdie? La salute fisica

La situazione fisica è decisamente migliorata e Rushdie nel complesso si definisce a tutti gli effetti guarito durante l’intervista al New Yorker:

“Le ferite principali sono guarite, essenzialmente. Ho sensibilità nel pollice e nell’indice e nella metà inferiore del palmo. Sto facendo molta terapia della mano e mi è stato detto che sto andando molto bene”, ha spiegato lo scrittore Salman Rushdie. “Sono stato meglio. Ma, considerando quello che è successo, non sto cosi’ male”. Nella situazione fatale, a questo punto dei fatti, l’autore si ritiene fortunato.

La salute mentale

Dopo un accoltellamento quasi fatale e decenni di minacce, il romanziere parla della scrittura come di un atto che sfida la morte. L’autore ha spiegato che per lui ora è davvero “molto difficile” riuscire a scrivere dopo l’aggressione, poiché quella giornata porta con sé un momento troppo difficile da superare. Le ferite non sono state soltanto fisiche. Lo scrittore parla di cicatrici a livello mentale. “Esiste una cosa come il disturbo da stress post traumatico. Ho trovato molto, molto difficile scrivere. Mi siedo per scrivere e non succede nulla”. Queste le parole confessate dallo scrittore, che fa ancora fatica ad uscire da quell’incubo. Ha aggiunto: “Scrivo, ma è una combinazione di vuoto e spazzatura, cose che scrivo e che cancello il giorno dopo. Non sono ancora fuori da quel bosco, davvero”.