Sul tema denatalità, il monito è chiaro. Fate qualcosa o scomparirete in uno tsunami d’argento. La tirata di orecchie indirizzata alla politica italiana parla l’inglese del New York Times, che ha dedicato un articolo al dislivello fra natalità e anzianità della popolazione del nostro Paese.
Denatalità e anzianità, binomio allarmante per l’Italia
La popolazione italiana sta invecchiando e diminuendo al tasso più veloce in Occidente, forzando il paese ad adattarsi a una tendenza demografica che gli esperti chiamano lo “tsunami d’argento“. Dall’altra parte il tasso di natalità è tra i più bassi d’Europa. La denatalità è oramai una emergenza acclarata in tutto lo stivale. Come ha anche segnalato l’Istat, nel 2021 sono nati poco più di 400mila bambini (400.249), l’1,1% in meno rispetto al 2020, già di per sé anno nero per quanto riguarda il numero delle culle vuote.
Il governo oltre il Patto per la Terza Età
A gennaio il governo della Meloni ha approvato un nuovo “Patto per la Terza Età” che dovrebbe semplificare l’assistenza sanitaria e i servizi diretti per gli anziani, garantendo loro cure domiciliari e mantenendoli fuori dalle case di cura. La revisione del testo adottato ha sostanzialmente seguito la misura approvata dal governo Draghi, inserendo la legislazione nel programma del Fondo di ripresa dell’Unione Europea. «Ma non ci sono soldi» è l’allarme perpetuo che risuona nel Bel Paese.
Le incertezze frenano il desiderio di essere genitori
Guerra, pandemia, la perdurante incertezza economico-finanziaria, unita ad un mondo del lavoro che non sempre permette di conciliare il tutto, rende l’inverno demografico una problematica realtà. A ciò, si aggiunge una certa miopia causata dalla mancanza di attenzione – e di ammortizzatori sociali – che incentivi le giovani coppie a diventare genitori. Ma se i giovani non entrano sul mercato del lavoro per pagare le pensioni e i sistemi di welfare, l’intero sistema è in pericolo.