Grazie all’algoritmo Sphinks i tumori vengono analizzati con un dettaglio senza precedenti, facendo emergere bersagli terapeutici per la medicina di precisione. L’intelligenza artificiale è stata messa a punto da una squadra di ricerca internazionale guidata da italiani.

Gruppo di scienziati italiani elabora una IA che analizza i tumori e ne indica la terapia più precisa per colpirli

Lo strumento, chiamato Sphinks, acronimo di “Substrate phosphosite based Inference for network of kinaseS”, è il risultato della ricerca internazionale svolta da un gruppo di scienziati italiani. L’algoritmo è in grado di classificare con estrema precisione le caratteristiche dei tumori e, conseguentemente, identificarne il trattamento migliore. E’ stato sviluppato in prima istanza sulla base dei dati del glioblastoma multiforme (GBM), il più comune e letale tumore al cervello, ma successivamente l’intelligenza artificiale è stata addestrata a riconoscere e classificare anche altre neoplasie. L’obiettivo finale è avere un portale a disposizione per tutti gli oncologi del mondo, che potranno inserirvi i dati dei tumori dei propri pazienti e trovare una corrispondenza con i farmaci più efficaci per trattarli. Ciò è possibile proprio
perché Sphinks produce una sorta di “carta d’identità” del tumore, suggerendo i punti deboli da colpire con le armi migliori a disposizione.

Le indagini del team

Gli scienziati sono giunti all’algoritmo a seguito di indagine condotte sul glioblastoma multiforme, un cancro cerebrale ancora difficilissimo da trattare, con una percentuale di sopravvivenza di pochi punti percentuali a 5 anni dalla diagnosi. Grazie all’apprendimento automatico sono stati in grado di identificare due enzimi (due protein chinasi) chiamati PKCδ e DNA-PK che erano associati alla progressione di due sottotipi di glioblastoma. Queste chinasi definite “master” sono considerate eccezionali bersagli terapeutici, non solo per il cancro al cervello. In test condotti su organoidi con farmaci inibitori, infatti, Iavarone e colleghi sono stati in grado di bloccare il tumore, facendo emergere la potenziale opzione terapeutica per i pazienti oncologici.

Come funziona Sphinks?

In parole povere, l’IA analizza i geni, i lipidi, le proteine i metaboliti ecc.. dei tumori e e individua le chinasti bersaglio per contrastarli, come le due rilevate per il glioblastoma. Grazie a questa approfondita analisi computazionale il tumore viene profilato e classificato con un dettaglio senza precedenti, portando alla luce le sue vulnerabilità e dunque i target terapeutici. A volte i farmaci “suggeriti” sono già disponibili sul mercato, perché magari vengono somministrati per trattare altre condizioni, altre volte non esistono ancora. L’algoritmo Sphinks darà una spinta anche alla ricerca farmaceutica, puntando a migliorare in modo significativo la medicina di precisione.

Giulia Sacchi