Prevenzione della cecità: il Ministero della Salute ha pubblicato una Relazione sullo stato di attuazione delle politiche in merito alle seguenti tematiche:
- la prevenzione della cecità;
- l’educazione;
- la riabilitazione visiva.
La suddetta relazione a cura del Ministero della Salute è stata redatta nel 2023 e fa riferimento riferimento ai dati relativi all’anno 2019.
E’ stata inviata il 10 gennaio 2023 al Parlamento e analizza e illustra le attività che sono state svolte nel 2018 da:
- il Ministero della Salute
- la Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB Italia onlus);
- il Polo Nazionale dei Servizi e Ricerca per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva;
- i Centri regionali.
In particolare, sono stati predisposti 3 allegati, grazie alla documentazione che è stata elaborata e successivamente approvata dal Comitato tecnico nazionale per la prevenzione della cecità e dell’ipovisione (CTNPC). Ecco quali:
- lo studio metodologico per l’indagine epidemiologica sullo stato di salute oculare della popolazione italiana;
- il monitoraggio delle attività dei vari enti e soggetti attivi nella prevenzione delle menomazioni della vista in territorio nazionale anni 2016-2017;
- lo screening oftalmologico neonatale: indicazioni per la visita oculistica alla nascita e per l’esecuzione del Test del Riflesso Rosso.
Prevenzione della cecità: ecco i dati pubblicati dal Ministero della Salute sulle strategie, i programmi e le attività dello IAPB ITALIA Onlus, del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva e dei Centri regionali
La Relazione in oggetto viene presentata ogni anno al Parlamento dal Ministero della Salute, in modo fornire una viene trasparente riguardo le attività istituzionali sulla gestione della prevenzione dell’ipovisione e della cecità in Italia, i programmi attuati e gli obiettivi raggiunti.
La pubblicazione delle informazioni è stata prorogata a causa dello scoppio della pandemia da Covid-19, che non ha permesso di ottenere i dati definitivi delle attività dei Centri regionali per quanto riguarda l’anno 2019.
In particolare, si evidenzia una distribuzione territoriale dell’offerta dei servizi non ancora omogenea, che porta ad un’inevitabile mobilità su tutto il territorio nazionale.
Anche in merito al fatto che la cecità e l’ipovisione incidono su molte aree dello sviluppo, dell’apprendimento e dell’autonomia del soggetto, è ancora più importante ad oggi occuparsi in maniera scientifica e istituzionale di queste tematiche.
A tal proposito, il Ministero della Salute ha richiesto un’integrazione dei fondi assegnati alle Regioni, che negli ultimi anni sono stati ridotti in maniera drastica, ma che, a partire dalla Legge di Bilancio 2018, sono stati ritoccati al rialzo.
Sono molte le informazioni che sono state pubblicate all’interno della Relazione del Ministero della Salute e che possono essere consultate tramite questo link. Tra queste viene riportata la “Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici”, prevista dalla legge n. 138 del 2001, che tratta la definizione di:
Ciechi totali:
- coloro che sono colpiti da totale mancanza della vista in entrambi gli occhi;
- coloro che hanno la mera percezione dell’ombra e della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3%.
Ciechi parziali:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 10%.
Ipovedenti gravi:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30%.
Ipovedenti medio-gravi:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhiomigliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50%.
Ipovedenti lievi:
- coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60%.