Si fa sempre più complesso il rapporto tra adolescenti e social. I ragazzi avvertono l’esigenza di restare costantemente connessi, in ansia qualora non riuscissero a scrollare i social per visualizzare le ultime novità, anche se spesso si imbattono in contenuti che lori stessi ritengono inappropriati e se sono i primi a temere che i loro dati finiscano nelle mani sbagliate. È quanto emerge nel rapporto “Tra realtà e Metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale” elaborato da Telefono Azzurro e presentato a Milano, in occasione del Safer Internet Day, la giornata mondiale dedicata all’uso consapevole e responsabile di Internet che si “celebrerà” domani, 7 febbraio. La ricerca è stata condotta su un campione di 804 genitori e 815 giovani tra i 12 e i 18 anni tra il 7 e l’11 novembre. L’obiettivo è fornire uno spaccato delle percezioni sul rapporto con il mondo digitale, con focus su problematiche quali gaming, salute mentale, condivisione dei dati e privacy.

Adolescenti e social, un rapporto sempre più complicato

La metà dei ragazzi (51%) tra i 12 e i 18 anni passa dalle due alle tre ore al giorno sui social e chattando, il 14 percento dalle quattro alle sei ore al giorno, il 4 percento più di sei ore al giorno e infine il 3 percento è sempre connesso. Ragazzi e ragazze però non hanno lo stesso approccio. Rispetto alla media, il 44 percento dei ragazzi dice di essere connesso dalle due alle tre ore al giorno e il 24 percento un’ora al giorno, mentre per il genere femminile il 55 percento dalle due alle tre ore e il 17 percento un’ora al giorno. Differenze ci sono anche rispetto all’età: se il 23 percento dei 12-14enni è online un’ora al giorno, i 15-18enni dalle quattro alle sei ore al giorno. Il 35 percento dei ragazzi dichiarano di fare tardi la sera e avere difficoltà a dormire a causa del tempo trascorso online. Per i genitori la media si attesta intorno alle 2-3 ore al giorno. Riguardo la funzione di social, il 93 percento degli intervistati li usa per vedere contenuti degli amici, e sono per la maggioranza le ragazze. L’80 percento cerca il volto e i racconti di personaggi famosi o sportivi e il 76 percento di influencer. Il 71 percento, in prevalenza ragazze, utilizza i social per leggere notizie, il 66 percento per postare contenuti e il 63 percento per vedere contenuti che rimandano a una marca. Lo smartphone è lo strumento più utilizzato per stare online, nello specifico dal 93 percento. Non sempre, però, ciò che si vede suscita sensazioni piacevoli. Più di un ragazzo su due (53 percento) riferisce di aver provato sentimenti contrastanti, come l’invidia per la vita degli altri (24 percento, soprattutto i 15- 18enni). Il 21 percento afferma di essersi an volte sentito inadeguato, il 18 percento diverso, il 10 percento omologato. La restante parte prova solitudine (12 percento) o rabbia per le vite degli altri (9 percento). A quasi un ragazzo su due è capitato di imbattersi online in contenuti poco appropriati e nel 25 percento i contenuti apparsi li hanno turbati e impressionati. I contenuti violenti sembrano essere i più diffusi (68 percento), seguiti da quelli pornografici (59 percento) e sessualmente espliciti (59 percento), dai contenuti discriminatori e razzisti (48 percento), da quelli riguardanti il suicidio e l’autolesionismo (40 percento) o inneggianti l’anoressia e la bulimia (30 percento, ma anche il gioco d’azzardo (27 percento). C’è tuttavia una profonda consapevolezza nei giovani del fatto che il mondo del web non sia del tutto cristallino: la preoccupazione maggiore per oltre il 70 percento dei 12-18enni è che i dati da loro stessi condivisi quotidianamente online vengano utilizzati senza il loro consenso.