E’ morta a 91 anni la giornalista José Rinaldi Pellegrini. E’ mancata lo scorso 20 gennaio, ma solo a funerali avvenuti il marito ha reso pubblica la notizia. José Rinaldi Pellegrini, che  risiedeva a Chivasso dove era nata nel 1931, ha dedicato la sua vita giornalistica ai più piccoli: è stata infatti, a partire dal 1977 e sino al 1981, la direttrice della nota testata per bambini Il Corriere dei Piccoli. Ma la sua permanenza al Corrierino era iniziata a partire dal lontano 1961.  Fu quindi nominata caporedattrice della Domenica del Corriere (l’edizione domenicale del Corriere della Sera) dove rimase fino alla pensione. Negli ultimi anni si era dedicata con quella passione che la contraddistingueva all’enogastronomia, in particolare a quella della sua amatissima regione d’origine, il Piemonte. È stata anche la prima addetta stampa dell’associazione nazionale Le Donne del Vino, che le assegnò anche un premio alla carriera in una sentita cerimonia tenutasi alla Mole Antonelliana a Torino.

José Rinaldi Pellegrini e il nome italiano dei Puffi

Ma la fama di José Rinaldi Pellegrini resta legata ai puffi, i simpatici gnometti blu nati nel 1958 dalla fantasia del fumettista belga Peyo. Il nome originale francese degli ometti blu è “Schtroumpfs” nato quando Peyo chiese a un commensale di passargli una saliera della quale sul momento non gli veniva il nome: «Passe-moi le… schtroumpf» (passami il..puffo)alla quale l’interlocutore rispose con un «Tiens, voilà le schtroumpf, et quand tu auras fini de le schtroumpfer, tu me le reschtroumpferas!» (tieni, ecco il puffo, e quando avrai finito di puffare, me lo ripufferai). Era nato il linguaggio degli ometti blu.

Quando gli Schtroumpf arrivarono in Italia, nel 1964, l’allora direttore del Corriere dei Piccoli Carlo Triberti li apprezzò. L’Italia, va aggiunto, fu il primo Paese ad acquistare i diritti sugli Schtroumpf. Ma il nome era improponibile per un pubblico italiano.

“Urgeva trovare un nome per loro e adattare al nome il linguaggio e che provassi a trovare e l’uno e l’altro” scrisse Rinaldi Pellegrini nella raccolta delle sue memorie di redazione. E le venne in soccorso il suo amato dialetto piemontese. Infatti usò la parola piemontese “pof” che avrebbe in realtà il poco simpatico significato di “debito”. Comunque la parola piacque, soprattutto piacque a Peyo il quale diede la sua benedizione ai “puffi”. Rinaldi Pellegrini ha inventato tutti i nomi dei personaggi di Peyo, lasciando in originale solo Gargamella, italianizzazione del francese Gargamel.

Eugenia Tinghi