Terremoto Turchia e Siria: scossa 1000 volte più forte di Amatrice, la terra si è spostata di 3 metri. Il sisma che si è verificato nella notte del 6 febbraio 2023 è stato “1000 volte più forte del terremoto di Amatrice o 30 volte più forte di quello dell’Irpinia del 1980”. A dirlo è il sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Alessandro Amato, raggiunto dal quotidiano Il Messaggero, che ha spiegato cosa sia avvenuto nella regione interessata dell’Est Anatolica dove la faglia avrebbe spostato la terra di tre metri. Questa notte, la scossa di magnitudo 7.8, ha causato morte e distruzione in Turchia e in Siria, “una faglia nella quale convergono il blocco anatolico, quello arabico e quello africano”, ha spiegato ancora Antonio Amato. Geograficamente, la faglia – lunga circa 150-200 chilometri – divide il blocco della regione dell’Anatolia dal blocco dell’Arabia.

Terremoto Turchia e Siria: scossa 1000 volte più forte di Amatrice, 30 più dell’Irpinia

Un terremoto devastante, quello avvenuto alle prime ore del 6 febbraio in Turchia e in Siria, del 7.8 di magnitudo della scala Richter per la scossa più forte, e di un’altra ventina di repliche con scosse non inferiori a 5, con la più forte a 6.7. “Il terremoto è stato pari a quasi 1000 volte quello di Amatrice, o 30 volte quello dell’Irpinia del 1980 – ha spiegato Antonio Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Ma non solo. I terremoti di Amatrice o dell’Aquila del 2009 hanno interessato la zona sopra alla faglia. Se in Italia fosse avvenuto un terremoto simile a quello della Turchia, la scossa avrebbe colpito i centri lungo duecento chilometri di Appennino”. Purtroppo, lo sciame sismico non è destinato a terminare nel giro di poco tempo. Per il sismologo c’è da attendersi una serie di altre scosse, chiamate “aftershock”, molte delle quali si sono già verificate nelle ore successive alla scossa principale, inclusa una di magnitudo 7.5 che, però, probabilmente, ha riguardato una faglia adiacente, più distante dal mare, evitando così l’allarme per un possibile tsunami. “Le scosse successive sono normalmente di intensità inferiore”, ha spiegato ancora Antonio Amato, ma potrebbero durare molto tempo, anche anni. “Ancora oggi Amatrice, Visso e Norcia registrano un livello di sismicità superiore a quello precedente il 24 agosto 2016”, ha concluso Amato.

Sisma 7.8 scala Richter: la terra si è spostata di 3 metri

Le scosse di terremoto in Turchia e Siria hanno fatto registrare la peggiore tragedia dal 1200 a questa parte, arrivando a deformare, con ogni probabilità, la crosta. In Turchia sono presenti due grandi faglie, quella Est Anatolica che è quella del terremoto di oggi, e quella Nord Anatolica, che coinvolge anche Istanbul. Nel punto in cui si è verificata la scossa più importante di oggi, convergono tre placche, quella anatolica, quella africana e quella arabica. Secondo il vulcanologo Antonio Amato, lungo la faglia la terra si è spostata di tre metri lungo un percorso di almeno 150 chilometri. Il tutto in pochi istanti. Lungo la faglia Est Anatolica, il movimento della terra è in senso orizzontale, di tipo trascorrente. Si tratta di una faglia che interessa la zona a Nord Est del Mediterraneo fino ad arrivare a quasi il Mar Nero e a ricongiungersi con la faglia Nord Anatolica che coinvolge Istanbul. Probabilmente, il terremoto di questa notte ha anche deformato la crosta terrestre. Ci sarebbero delle deformazioni in mare in tre punti che interesserebbero sia la Turchia che Cipro. La deformazione aveva fatto scattare anche un’allerta tsunami, poi rientrata, che avrebbe potuto interessare la parte Sud Est dell’Italia. L’arrivo dell’onda era previsto per le 6 e mezzo di oggi. La scossa più forte di oggi, pari a 7.8 della scala Richter, fa registrare il più forte terremoto verificatosi nella zona dal 1202 quando si raggiunse il grado 7.5. La parte interessata fu quella dei monti Tauri, in Turchia, fino ad arrivare alla Palestina passando per la parte costiera della Siria e del Monte Libano.