La FIGC riprende la sperimentazione sul fuorigioco, la “proposta Wenger” nell’U18. Dopo l’introduzione del fuorigioco semi automatico i test non si fermano, il calcio italiano è pronto a cambiare i parametri di valutazione del fuorigioco.
Wenger fuorigioco, la sperimentazione della FIGC
Il calcio italiano è di nuovo al centro delle sperimentazioni per una nuova concezione sul fuorigioco. Una nuova rivoluzione, dopo quella dell’introduzione recente del fuorigioco semi automatico, con l’obiettivo di rendere il gioco più offensivo.
La sperimentazione sarà avviata dal 12 febbraio nel campionato Under 18 Professionisti organizzato dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC riprende la sperimentazione sulla proposta FIFA che punta a cambiare i parametri di valutazione del fuorigioco. L’idea è stata avviata dal Chief of Global Football Development Arsène Wenger, ex allenatore dell’Arsenal, e prevede di intervenire solo nel caso in cui ci sia una separazione visiva, la cosiddetta “luce” tra l’attaccante, che potrà essere ora in posizione più avanzata verso la porta, e il penultimo difendente.
La sperimentazione
La FIGC aveva già avviato la sperimentazione sulla proposta FIFA lo scorso anno, nell’aprile del 2022, con il supporto dell’Associazione Italiana Arbitri ed è stato individuato il campionato nazionale Under 18 Professionisti come campo di sperimentazione.
L’obiettivo, nemmeno tanto velato, è quello di rendere il fuorigioco meno schematico e meno multimediale, com’è ora nel semi automatico e quindi velocizzando il gioco e lo spettacolo con azioni più veloci e maggiori gol nelle partite.
Per la FIGC e il calcio italiano la sperimentazione prosegue nel solco di quanto già fatto negli ultimi anni per il miglioramento e l’innovazione tecnologica del gioco, dopo il primo test VAR nel match amichevole Italia–Francia, nel settembre 2016 a Bari, e la recente approvazione in Consiglio Federale lo scorso dicembre del fuorigioco semiautomatico utilizzato poi dal 27 gennaio 2023 in Serie A.