The Last of Us potrebbe avere una stagione 3 e andare oltre la seconda stagione e i motivi li spiega il co-creatore della serie Craig Mazin.

The Last of Us, la stagione 3 è più di una possibilità secondo il co-creatore della serie Craig Mazin!

Contrariamente a quanto lasciavano immaginare gli annunci fatti finora, sembra proprio che The Last of Us avrà una stagione 3. La serie tv è diventata un fenomeno globale, raggiungendo risultati notevoli dal punto di vista degli ascolti e ottenendo recensioni più che positive da parte della critica.

Il trailer della serie tv The Last of Us.

Tuttavia, il motivo per cui questa eventualità sembra sempre più probabile è da ricercarsi non tanto nel successo della serie – che in molti davano per certo, sebbene non con queste proporzioni – quanto nella storia stessa del videogame originario. I due creatori dello show, Craig Mazin e Neil Druckmann, autore anche del videogioco, avevano dichiarato che la serie non avrebbe raccontato storie non incluse nei due capitoli videoludici. Questo aveva spinto gli addetti ai lavori a ritenere che la seconda stagione sarebbe stata un adattamento fedele del secondo videogame e che avrebbe, dunque, segnato la fine della serie. Ora, però, è lo stesso Mazin ad approfondire la questione, motivando la ragione per cui la seconda stagione potrebbe non essere sufficiente per trasporre l’intera trama di The Last of Us – Parte II.

“C’è molta più storia da raccontare. Il secondo gioco è molto più grande del primo e contiene molta più storia. Quindi, la cosa positiva è che non ci troviamo con solo un’altra stagione davanti a noi. Credo che ci sia più di una stagione da realizzare”.

The Last of Us, Craig Mazin chiarisce che la serie non sarà infinita: “Ci prenderemo il tempo necessario per portare a conclusione la storia che vogliamo”

L’obiettivo di Mazin e Druckmann resta quello di non prolungare all’infinito la serie solo per il gusto di farlo. I due hanno sempre sostenuto che non intendono allungare la vicenda di Joel ed Ellie oltre i limiti imposti dalla narrazione inizialmente sviluppata per i due videogame e, ora, Mazin, spiega i motivi di questa decisione.

“Vogliamo raccontare la nostra storia e farla arrivare alla sua conclusione. È proprio la fine della storia che permette di capire il senso di ciò che fanno i personaggi, e il fatto che ci sia una conclusione pianificata e definita conferisce importanza a tutto quello che lo spettatore ha visto e vissuto nella serie. Non si tratta di cominciare una nuova stagione con il solo scopo di far andare avanti la serie all’infinito. Non è questo che faremo. Ci prenderemo il tempo necessario per portare a conclusione la storia che vogliamo raccontare“.

La Parte II del videogame e il motivo per cui una sola stagione potrebbe non bastare a raccontarla

The Last of Us Parte II è stato distribuito nel 2020 e presenta una storia ambientata cinque anni dopo il primo capitolo, realizzato dallo studio Naughty Dog nel 2013.

Il trailer del videogame The Last of Us Parte II.

La trama, senza svelare troppi dettagli per evitare inevitabili spoiler, vede Ellie, ormai cresciuta e diventata una giovane donna, impegnata in un nuovo viaggio che si trasforma ben presto in una caccia vera e propria. La vicenda è intervallata da una serie di flashback che ripercorrono quanto accaduto ai protagonisti – tra i quali compare un nuovo personaggio, Abby, centrale nella vicenda – nel corso dei cinque anni precedenti. Probabilmente, quando parla di una “storia più grande” nel secondo capitolo, Mazin fa riferimento proprio alla possibilità di sviluppare la trama raccontata in quei flashback, in modo da aggiungere profondità allo sviluppo dei personaggi coinvolti. Vedremo come lui e Druckmann decideranno di raccontare la storia del secondo episodio e le prospettive per un’eventuale stagione 3 della serie.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, la domenica dalle 20 alle 22 su Radio Cusano Campus.