Altro episodio di bullismo che sfocia sui social e su internet. Ci troviamo a Pescara, nel cuore del capoluogo adriatico. Protagonisti di questa triste vicenda sono quattro ragazzi di 15 anni che prendono di mira un loro coetaneo, condividendo il video delle violenze sui profili social. Le persone coinvolte hanno compiuto l’agguato a pochi passi da una scuola cittadina, con i giovani che hanno adottato una delle classiche tattiche per prendere di mira il ragazzo. Il questore del capoluogo adriatico, Luigi Liguori, ha ammonito i ragazzi coinvolti nella vicenda.
Due dei coetanei della vittima avrebbero avvicinato il ragazzo con una scusa, intimando il giovane di chiedere scusa a una loro amica che nei giorni precedenti, in base al pensiero dei ragazzi, sarebbe stata oggetto di insulti proprio da parte del 15enne vittima di bullismo. Il loro avvicinarsi, la paura negli occhi del ragazzo e poi il tutto è sfociato in un’aggressione fisica e verbale. Le minacce verbali, tra parolacce e insulti, si sarebbero poi trasformate in aggressione fisica da parte dei due minorenni, aggressione che è stata ripresa con un telefonino proprio dalla ragazzina che avrebbe dovuto ricevere le scuse. A pochi giorni di distanza dalla giornata mondiale contro il bullismo e le discriminazioni, dunque, un altro episodio piomba sull’Italia e sulla sua narrazione.
Episodio di bullismo finisce sui social, un’altra pagine triste
Tutto finito online, con un altro episodio di bullismo che finisce sui social. Una collaboratrice dell’istituto scolastico, una volta accortasi del problema, è intervenuta subito per cercare di porre fine al tema. Ormai, tuttavia, il danno era fatto. Il video è stato condiviso tramite Whatsapp e poi un altro minorenne, non direttamente coinvolto nella lite, l’ha mandato anche su Instagram. Alla luce di quanto accaduto, considerata la gravità del gesto, il questore ha adottato il provvedimento dell’ammonimento per cyberbullismo nei confronti dei quattro minorenni autori delle condotte incriminate.
“Tale provvedimento, i cui effetti cessano al compimento della maggiore età, si caratterizza – spiega la Questura – per la sua funzione essenzialmente preventiva ed educativa, volta ad evitare sia che tali comportamenti possano essere reiterati sia a mettere il minore autore nelle condizioni di acquisire consapevolezza della gravità della propria condotta e delle conseguenze sul piano psicologico alle quali viene esposta la vittima”.