Bonus affitti 2023, perché quest’anno non ci sono ancora sostegni per gli inquilini? Gli aiuti che confluiscono nel Fondo per sostenere chi vive in affitto ed ha un reddito basso non è stato ancora finanziato, mentre i canoni degli affitti sono saliti per effetto dell’indice di inflazione dell’Istat e continueranno a salire per le regole del mercato nel corso dell’anno. Le famiglie possono sperare solo in un rifinanziamento del fondo per sostenere le spese degli affitti in un prossimo provvedimento del governo guidato da Giorgia Meloni. Completamente ignorati dalla Manovra 2023, negli scorsi anni gli inquilini beneficiavano di un sostegno sui costi dell’affitto che passavano dal governo centrale alle Regioni e infine ai Comuni: a quest’ultimi, poi, le famiglie dovevano presentare domanda per ottenere il bonus affitti.
Bonus affitti 2023, perché quest’anno non ci sono ancora sostegni per gli inquilini?
Per quest’anno, la legge di Bilancio 2023 non ha alimentato ancora il Fondo per il sostegno agli affitti. I canoni, invece, a partire da gennaio sono già stati ritoccati all’insù con aumenti che sono stati dettati dalla rivalutazione del canone all’inflazione calcolata dall’Istat. La rivalutazione del canone a gennaio 2023 è stata pari all’11,3% per gli affittuari con contratto libero, di uguale misura alla variazione dell’indice dei prezzi Foi di dicembre. L’aumento è stato leggermente più basso per i canoni di affitto dei contratti concordati (pari all’8,48%, il 75% del Foi). Tutti gli aumenti vanno a pesare sulla capacità di spesa delle famiglie se si sommano agli incrementi delle famiglie per il caro bollette e il caro prezzi dei prodotti alimentari. Aumenti dei prezzi che dovrebbero giustificare l’adozione, da parte del governo, di un rifinanziamento della misura che prevede il bonus affitti la cui utilità era emersa anche nello scorso anno a fronte di un’impennata dei prezzi di luce e gas. Infatti, nel 2022, considerate le difficoltà economiche delle famiglie che vivevano in affitto, la legge di Bilancio aveva alimentato il Fondo per il sostegno agli affitti di 330 milioni di euro – più dei 210 milioni stanziati per il 2021 e dei 160 milioni del 2022 – tornando a intervenire anche nel corso dell’anno con ulteriori stanziamenti stabiliti dal decreto Aiuti. Inoltre, allo stesso fondo accedono anche i percettori del Reddito di cittadinanza per la quota destinata al pagamento dell’affitto di casa. Complessivamente, nel triennio 2020-2022 il bonus affitti è andato non solo alle famiglie con Isee entro i 17.154 euro come prevede la norma, ma anche ai nuclei fino ai 35.000 euro che hanno beneficiato di un aiuto per effetto di un calo del reddito annuo Irpef eccedente il 25%.
Nessun sostegno quest’anno per affitto, a rischio aumento morosità e conflitti sociali
Le risorse che il governo stanzia per il bonus affitti sono ripartite tra le Regioni e, da queste, ai Comuni che lanciano i bandi e le graduatorie per le famiglie che ne hanno diritto. Non essendoci ancora risorse nel Fondo affitti, della misura quest’anno non se ne parla, ma si spera che il governo destini delle risorse in un prossimo provvedimento di legge per il fondo al fine di permettere ai Comuni di distribuire sostegni ai nuclei per pagare l’affitto. La questione, come sottolineato dai sindacati del settore, il Sunia Cgil e il Sicet, rischia di far aumentare per il 2023 le morosità e i conflitti sociali per la mancanza dei sostegni al pagamento degli affitti. Il Fondo, infatti, negli anni scorsi aveva contribuito a calmierare i prezzi degli affitti alle famiglie a basso reddito. Come spiegato qualche giorno fa da Pierluigi Albetti, segretario generale del Sunia della Regione Lombardia, “la questione abitativa oggi più che mai è fortemente intrecciata con le tematiche del progressivo impoverimento, della precarietà lavorativa, dei diritti, della riduzione del potere d’acquisto, delle condizioni di vita delle persone; i costi della casa in affitto, che già oscillavano tra il 40% e il 60% del reddito familiare, diventano ora insostenibili, soprattutto per i redditi più bassi, se sommati anche all’impennata dei costi di riscaldamento ed elettricità. Un quadro che – ha sottolineato ancora Albetti – diventa ancor più insopportabile considerando l’inflazione oltre l’11% e i rincari anche superiori su generi alimentari e spese mediche. Dentro questo quadro, le diverse migliaia di sfratti incombenti, causati al 95% da morosità incolpevole, vengono pericolosamente sottovalutati. Senza dimenticare – conclude – che per la scelta irresponsabile del Governo Meloni non è stato stanziato nemmeno un euro per il Fondo Sostegno Affitti”. Nella sola regione Puglia, a titolo di esempio, nel 2022 sono state assegnate risorse per il bonus affitti pari a 27 milioni di euro che hanno soddisfatto le richieste di circa 40.000 famiglie che, per il 2023, non riceveranno alcun contributo se non dovesse essere rifinanziato il Fondo.