Cinghiali in città: troppi per 7 italiani su 10, cioè per il 69% della popolazione. Il 58%, invece, li considera una vera e propria minaccia e un problema serio per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale. Sono i risultati di una indagine Coldiretti, in riferimento al rapporto Ispra sulla proliferazione degli animali nel nostro Paese. 6 italiani su 10, il 62% del totale, afferma di avere reale paura e quasi la metà, il 48%, non comprerebbe casa in una zona frequentata da questi, cioè i quartieri nei pressi dei parchi. L’unica soluzione secondo alcuni sarebbe la battuta.
Cinghiali in città, Massimo Buconi (Pres Federcaccia): “Se abbiamo poco tempo non c’è alternativa alla battuta”
Massimo Buconi presidente di Federcaccia è intervenuto durante la trasmissione “Pomeriggio Con Noi” condotta da Francesca Romana Macrì e FRancesco Acchiardi in onda su Cusano Italia Tv. Buconi ha sottolineato: “Abbiamo visto il parere ISPRA ed abbiamo letto anche qualche commento fatto dalle associazioni anticaccia, la stessa ISPRA dice che quasi il 90% dei cinghiali abbattuti in Italia, sono abbattuti tramite le battute di caccia. Quindi (la battuta ndr) è lo strumento che consente di massimizzare il risultato nel prelievo di questa specie per abbassarne il numero. Poi vengono effettuate alcune considerazioni tecniche sugli effetti della battuta sulla strutturazione della piramide di popolazione, ma mettiamoci d’accordo: quale dev’essere l’obiettivo? Se l’obiettivo è una drastica diminuzione del numero dei cinghiali, non c’è alternativa in poco tempo al prelievo tramite battuta, se si ha 10 anni allora si possono adottare altre efficaci forme d’intervento.”
Cinghiali in città, l’UE diffida l’Italia
Alla commissione Europea non è piaciuta la norma studiata e introdotta da Fratelli d’Italia, con cui viene autorizzata la caccia ai cinghiali (o anche lupi orsi e altre specie protette), in parchi o aree cittadine. L’emendamento è stato varato alla luce del fatto che in molte città italiane, (come Roma ad esempio), cominciano a circolare numerosi animali selvatici, su tutti i facoceri che stanno invadendo non solo i parchi urbani, ma anche molte strade della capitale. Motivazioni che però non bastano e non convincono Bruxelles che ha inviato una lettera con cui si rende noto che l’Italia rischia una procedura di infrazione per le norme sulla caccia. Lo denunciano le associazioni ambientaliste Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia che danno notizia della lettera della Direzione generale Ambiente della Commissione Ue che ha chiesto con «toni perentori» all’Italia di «rispettare gli obblighi e le tutele delle direttive habitat e uccelli». Una vera e propria diffida per il Governo, con tanto di lettera formale nella quale vengono specificate le norme dell’Unione Europea che stabiliscono norme opposte da quelle approvate dal governo Meloni.