Ora è tutto fatto: il mercato NBA ha preso vita con il passaggio di Kyrie Irving ai Dallas Mavericks. La notizia, arrivata durante la serata di ieri, ha sostanzialmente scombussolato i piani dei Los Angeles Lakers, con LeBron James che ha immediatamente twittato il solito messaggio criptico. Brooklyn ha deciso di cedere il giocatore ai Mavericks in cambio di Spencer Dinwiddie, Dorian Finney-Smith e tre scelte future (1 del primo giro e 2 del secondo giro). I texani hanno superato tutte le offerte messe sul piatto dalle dirette avversarie, assicurandosi così un clamoroso secondo violino accanto a Luka Doncic. Peraltro, ricordiamo che il GM dei Mavericks – Harrison – ha lavorato in passato con Irving ai tempi in cui ricopriva il ruolo di manager alla Nike.
Mercato NBA Irving, cosa è successo in casa Brooklyn
Nella notte sono arrivati altri dettagli rispetto al passaggio di Irving a Dallas. Secondo quanto riportano i media statunitensi, Joe Tsai – proprietario dei Brooklyn Nets – avrebbe chiesto al suo front office di non cedere la stella ai Los Angeles Lakers, poiché vista come diretta avversaria dei Nets. I californiani – secondo quanto filtra – avevano messo sul piatto Russell Westbrook insieme ad un paio di prime scelte in Draft futuri. Troppo poco per convincere i newyorchesi a privarsi dello stesso Irving.
Anche Phoenix ha fatto un tentativo per l’ex Boston, cercando di intavolare una trattativa che aveva al centro lo scontento Jae Crowder, insieme a Chris Paul e una scelta futura. In questo caso, i Nets non erano ancora arrivati ad un punto d’incontro con i Suns. A questo punto, la franchigia dell’Arizona potrebbe tentare Kevin Durant, il quale ora potrebbe valutare l’addio dopo essersi visto sfuggire il suo compagno di squadra più forte. Il mercato NBA finirà il prossimo 9 febbraio, con la trade deadline programmata nella serata italiana.