Modificato con un emendamento il Dl Benzina, relativo alla trasparenza sui prezzi dei carburanti. Lo comunica in una nota il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Vengono ammorbidite le sanzioni nei confronti dei gestori che trasgrediranno le regole, sia dal punto di vista finanziario che amministrativo.

Rimane in vigore l’obbligo di esposizione “con adeguata evidenza” dei cartelloni con i prezzi medi di mercato, affianco ai prezzi praticati.

Dl Benzina, le novità dell’emendamento

Dl Benzina, quali sono le modifiche approvate oggi in materia di trasparenza dei prezzi sui carburanti.

Scende la sanzione per i gestori colti in violazione degli obblighi di comunicazione ed esposizione dei cartelloni con i prezzi: dalla forbice 500-6.000 euro si scende a 200-2.000 euro a seconda del fatturato. La forchetta si avvicina dunque alle indicazioni raggiunte nell’incontro tra governo e sindacati nelle scorse settimane (pari a 200-800).

Cresce al contempo la soglia di tolleranza del numero di violazioni accertate, da 3 a 4: le infrazioni possono essere anche non consecutive e vanno certificate in una fascia temporale di 60 giorni. Una volta superata tale soglia scatta la sospensione dell’attività, prevista da un minimo di 24 ore a un massimo di 30 giorni (molto più flessibile rispetto alla versione precedente, 7-90 giorni). L’accertamento delle violazioni resta affidato alla Guardia di finanza.

I prezzi dovranno essere comunicati al Ministero con frequenza almeno settimanale e saranno calcolati su base regionale per gli esercenti che operano sulla rete non autostradale, mentre “su base nazionale” per quelli che operano sulle autostrade. Per le modalità di trasmissione dei dati si attendono future novità del Decreto. Il Dl sarà effettivamente operativo a partire da 15 giorni successivi alla sua conversione.

L’altra grande novità sarà rappresentata dall’applicazione mobile in fase di sviluppo, denominata Mr Prezzi. Sarà disponibile gratuitamente per tutti gli utenti e “gestita” congiuntamente da Mimut e Mef (i quali hanno stanziato circa 600mila euro per la sua creazione e il suo mantenimento tecnico nel tempo), affiancando così l’attuale Osservatorio.

La rabbia di Unc e Codacons

Dopo le precedenti invettive da parte dell’Antitrust, che aveva giudicato assolutamente non necessaria l’imposizione dei cartelloni, infuria la protesta di Unione Nazionale Consumatori e Assoutenti.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, chiede una rapida audizione alla Commissione Attività produttive della Camera per non convertire “una colossale presa in giro nei confronti degli italiani“. Nel mirino del suo giudizio la decisione di abbassare in maniera piuttosto drastica il tetto delle sanzioni applicato ai gestori che sgarrano rispetto alle disposizioni ministeriali. A sostegno della sua tesi, Dona cita i numeri del 2022 e di gennaio 2023: “Nel 2022, su 5.187 verifiche della le violazioni sono state ben 2.809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%. Appare evidente che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire“.

Il Codacons parla invece di “buco nell’acqua che non porterà alcun beneficio su eventuali future riduzioni dei prezzi alla pompa“. Nella nota, si evidenzia che i benzinai scorretti andrebbero colpiti in maniera più dura delle “sanzioni irrisorie” preventivate, che non garantiscono alcuna forma di trasparenza rispetto a ciò che vogliono far credere. “Un regalo ai benzinai”, conclude riassumendo il passo indietro del Governo la nota associazione dei consumatori.