Milano Cortina tre anni al via delle Olimpiadi invernali in Italia. Poco più di mille giorni e si alzerà il sipario per la manifestazione più importante dedicata agli sport invernali. Per celebrare l’attesa questa mattina si è tenuta un alzabandiera simbolico nelle due località che ospiteranno la kermesse. A Milano il palcoscenico è stato in Piazza Duomo mentre a Cortina d’Ampezzo, Belluno, è avvenuto nella piazza del Municipio con le note dell’Inno di Mameli.
Un modo per far scattare il “countdown sull’inizio dei Giochi del 2026. Nessun proclama, quindi, ma una sobria testimonianza che la macchina si è finalmente messa in moto e che presto partiranno i lavori e avremo piena contezza di tutte le progettualità che riguardano il nostro territorio” ha spiegato il sindaco della località veneta Gianluca Lorenzi.
Milano Cortina tre anni all’inizio. Le parole del sindaco Sala
Mille giorni al via delle Olimpiadi invernali 2026 celebrati a Milano con la presenza del Sindaco Beppe Sala che ha voluto sottolineare “la compattezza di tutte le istituzioni coinvolte e il fatto che il Governo è entrato con decisione in questa partita. Continua a essere ottimista. Noi faremo la nostra parte, nel nuovo Cda ci sono persone molto competenti, non faremo solo un’opera di vigilanza, ma di aiuto operativo. Dopodiché al di là delle opere le Olimpiadi hanno un grande senso sociale e culturale e su questo c’è molto da fare, anche se probabilmente si scatenerà tutto nell’ultimo anno“.
Tante le polemiche sullo stato dei lavori che sembrano andare troppo a rilento, il Primo Cittadino a margine dell’evento spiega la situazione del palazzetto che sarà costruito a Milano-Santa Giulia per ospitare l’hockey maschile:“Abbiamo avuto problemi legati ad alcune questioni giudiziarie, che poi si sono risolte bene, e al costo delle opere. Però si sta rivedendo tutto, stiamo rivedendo in particolare il PalaItalia, che poteva essere a rischio, e chi lo deve realizzare garantisce che è tutto sotto controllo”.
Quanto alla possibilità che anche la pista per il pattinaggio di velocità si faccia a Milano, dopo la rinuncia del Trentino, ha aggiunto: “Sì, io lo spero, perché credo che sia giusto, che sia un buon premio anche per la costanza di Milano. Credo che si debba esaminare prima quei luoghi e quelle città che hanno partecipato dall’inizio a questa avventura olimpica, non ho voluto avere un atteggiamento totalmente di chiusura verso Torino, però prima devono essere le città che c’erano all’inizio a dire se possono farlo o no. Se non si potesse un aiuto potrebbe essere utile” ha proseguito.
“Ci sono varie ipotesi su cui si sta lavorando” per quest’ultimo impianto, certamente quella di Rho-Fiera “è un’ipotesi accreditata. Però bisogna fare una cosa che abbia senso anche dal punto di vista economico-finanziario. È esclusa invece l’ipotesi di una copertura dell’Arena Civica. Troppo complesso come progetto, all’aperto non si può e coprirla costerebbe troppo” ha concluso.
Mille giorni alle Olimpiadi invernali. Le parole del Governatore Fontana
“La situazione è positiva, per quanto riguarda la nostra Fondazione sta funzionando, adesso c’è il nuovo amministratore delegato e non ci sono mai stati problemi. Le nostre opere pubbliche, quelle regionali, come ho sempre detto sono in corso e non hanno nessuno tipo di problema. Quelle della società che è stata costituita dal governo sono in fase di accelerazione” ha commentato il governatore lombardo Attilio Fontana, a margine della cerimonia dell’ alzabandiera in piazza Duomo a Milano a tre anni dall’apertura delle Olimpiadi.
Per quanto riguarda il pattinaggio dopo la rinuncia di Baselga di Piné, Trento, “stiamo valutando le ipotesi e stiamo vedendo qual è la soluzione migliore. A breve prenderemo una decisone. Vediamo quali sono le offerte proposte e poi si faranno delle scelte. È una questione anche di organizzazione perché le Olimpiadi sono partite con queste sedi, per allargare bisogna fare una serie di iniziative come dei mini villaggi olimpici” ha concluso il Presidente della Regione Lombardia anche in merito ad un coinvolgimento del Piemonte che vorrebbe ospitare la specialità a Torino.