Luna piena della Neve significato. Occhi puntati al cielo nella serata di domenica 5 febbraio in quanto ci sarà la Luna piena della Neve, il secondo plenilunio dell’anno. Il tempo sembra essere clemente in tutta Italia, quindi non dovrebbero esserci problemi nell’osservarla ad occhio nudo. Più grande della “Microluna del Lupo”, apparsa nella notte tra il 6 e il 7 gennaio scorso, ci apparirà di dimensioni più piccole rispetto alle altre perché si trova vicina all’apogeo, il punto della sua orbita più lontano dalla Terra. Per questo motivo l’area illuminata potrebbe sembrare minore del 30 per cento, perciò un po’ meno luminosa, anche se tutto in apparenza.
Si tratta solo di uno degli spettacoli astronomici a cui potremo assistere in questo mese: segnaliamo infatti anche i picchi massimi degli sciami meteorici delta Leonidi (24 febbraio) e sigma Leonidi (25 – 26 febbraio) che regalano “stelle cadenti” spettacolari. Senza dimenticare le congiunzioni astrali tra Luna, Venere e Giove (22 febbraio), Luna e Pleiadi (26 febbraio) e Luna e Marte (27 – 28 febbraio). Ma qual è il significato della Luna piena della Neve?
Luna piena della Neve significato: perché si chiama così
Il nome Luna della Neve – Snow Moon – fa riferimento alla tradizione dei nativi americani che scandivano lo scorrere del tempo, dei mesi e delle stagioni, basandosi sul ciclo delle fasi lunari. Il mese di febbraio risulta essere quello più interessato dalle nevicate, soprattutto in Nord America, quindi anche il periodo più complicato per quanto riguarda la sopravvivenza a causa del cibo scarso per le scorte invernali quasi in esaurimento.
Non a caso il nome è proprio legato alla tradizione dei nativi americani, in questo caso a quella delle tribù dei Dakota. Tra gli altri appellativi noti del plenilunio di febbraio troviamo anche Luna dell’Orso Nero (Tlingit), Luna del Procione (un altro nome usato dai Dakota), Luna Ossuta e Luna Affamata (Cherokee), Luna dell’Aquila Calva, Luna della Marmotta (Algonchini), Luna dell’Oca (Haida). E ancora Luna della Fame oppure Luna della Tempesta.
In realtà non tutte le culture associano la Luna piena di febbraio al freddo estremo e alla morte: non a caso la tribù degli Hopi si tratta della Luna della Purificazione e del Rinnovamento, mentre gli antichi cinesi la chiamavano Luna che sboccia.
Miniluna: cosa cambia
Questo fenomeno viene chiamato, come già detto, della Miniluna, ossia – almeno in apparenza – la luna piena più piccola dell’anno. “Osservandola – fa sapere l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope -, avremo l’illusione che il disco lunare sia più piccolo, ma in realtà è assolutamente identico. Sorge tra le stelle del Leone e a farle compagnia ci sono i tre pianeti più brillanti“. Guardando in direzione sud-ovest si possono vedere Venere, Giove e Marte.
SI tratta di un fenomeno opposto alla Superluna, il momento di plenilunio al perigeo, perciò in quel caso la luna sembra più grande del solito. Sempre per Masi “la prossima apparirà circa il 7% più grande e un po’ più luminosa della media, ma solo un osservatore esperto potrebbe, forse, rendersene conto. Infatti si tratta di variazioni non proprio eclatanti, che tuttavia aggiungono fascino all’evento“.
Nel 2022 sono state ben sette le Superlune, quattro piene e tre nuove. Tutte con un nome: quella del 13 luglio è nota come luna del Cervo, secondo la tradizione dei nativi americani. Le altre sono quella del Lupo, a gennaio, della Neve, Tiepida, Rosa, Fiori e Fragole. Una per ogni mese. Dopo quella del Cervo, ad agosto c’è stata poi la luna dello Storione, poi quella del Raccolto, a ottobre quella dei Cacciatori, a novembre quella del Castoro e, infine, a dicembre con il momento della luna Fredda.