Giuseppe Conte serra i ranghi del partito. Il Movimento 5 Stelle ha aggiornato il proprio codice etico, testo che detta le regole comportamentali ed etiche che iscritti, candidati e portavoce eletti devono rispettare e che, nella nuova versione, sarà sottoposto alla votazione degli iscritti, il 1 febbraio dalle ore 10 alle 22, avendo il Comitato di Garanzia già dato parere favorevole.

Tra i punti ‘aggiornati’ rispetto alla versione precedente, scompare la penale da 100mila euro a carico di chi viene espulso, abbandona il gruppo o si iscrive ad altro gruppo parlamentare, e per dimissioni anticipate dalla carica in assenza di gravi motivi; la rinuncia all’assegno di fine mandato, a doppie indennità e a doppi rimborsi diventa un obbligo a destinare parte dell’assegno “nella misura da determinarsi” e “alle finalità indicate” nel regolamento sul trattamento economico. Scompare il riferimento alla piattaforma Rousseau e balza all’occhio la parola ‘presidente’ che, a differenza del testo precedente, appare ora un po’ ovunque.

Insomma, i 5 Stelle sono diventati ufficialmente il partito di Giuseppe Conte.