Cospito, Giorgia Meloni ha scritto una lettera al Corriere della Sera dove riporta: ‘Nessun presupposto per dimissioni di Delmastro’. Su tutta la vicenda, secondo la presidente del Consiglio, si stanno usando “toni alti”. L’invito vale anche per gli esponenti di Fratelli d’Italia e agli altri partiti affinché si arrivi “a un confronto rispettoso”. Intanto, le condizioni di salute di Alfredo Cospito sarebbero peggiorate progressivamente: il detenuto al 41 bis rifiuta gli integratori ma avrebbe ribadito il “‘no’ a trattamenti forzati”. L’ipotesi di un ricovero ospedaliero di Cospito, da quanto si apprende, potrebbe arrivare laddove il 55enne – che sta portando avanti lo sciopero della fame da ormai 108 giorni – dovesse proseguire a rifiutare anche gli integratori. Nella sua lettera Giorgia Meloni non ha mancato di mettere il dito contro al Pd, trovando “paradossale” e “singolare” non solo gli attacchi ricevuti in passato sulla sua persona e la visita dei parlamentari democratici al detenuto, ma anche che si faccia eco alle richieste di mettere in discussione il regime del 41 bis provenienti dall’interno delle carceri.

Cospito Meloni interviene sul caso: ‘Non ritengo vi siano in alcun modo i presupposti per le dimissioni’

Sul caso di Alfredo Cospito è intervenuta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con una lettera inviata al Corriere della Sera. “Non ritengo vi siano in alcun modo i presupposti per le dimissioni che qualcuno ha richiesto – ha detto Meloni – Peraltro, le notizie contenute nella documentazione oggetto del contendere, che il Ministero della Giustizia ha chiarito non essere oggetto di segreto, sono state addirittura anticipate da taluni media”. Cerca dunque di buttare acqua sul fuoco Giorgia Meloni sulla questione che ha tenuto banco per tutta la settimana nel dibattito politico, cercando di tranquillizzare anche le forze di maggioranza. “Sicuramente i toni si sono troppo alzati e invito tutti, a partire dagli esponenti di Fratelli D’Italia, a riportarli al livello di un confronto franco ma rispettoso – continua Giorgia Meloni – Ci sono in questo polverone, a mio avviso, aspetti chiaramente strumentali. Trovo singolare che ci si scandalizzi perché in Parlamento si è discusso di documenti non coperti da segreto, mentre da anni conversazioni private – queste sì da non divulgare – divengono spesso di pubblico dominio. Trovo singolare l’indignazione del Pd – continua la presidente del Consiglio nella lettera al Corriere della Sera – per un’accusa sicuramente eccessiva, quando però la Sinistra in passato ha mosso alla sottoscritta, leader dell’opposizione, le accuse di ‘essere la mandante morale delle morti in mare’ o di guidare un ‘partito eversivo’, per citarne alcune. Senza dimenticare quando esponenti istituzionali gridavano tra gli applausi che avremmo dovuto ‘sputare sangue'”.

Condizioni in peggioramento per Alfredo Cospito

Giorgia Meloni ha attaccato anche le opposizioni sulla vicenda Cospito, in particolare per la visita dei parlamentari democratici al detenuto in regime di 41 bis e, soprattutto, per i suoi presunti rapporti con la malavita organizzata. Giorgia Meloni scrive che “trova paradossale” che al Partito democratico non si possa chiedere ragione delle proprie scelte, tra le quali la visita ad Alfredo Cospito in carcere, in un momento in cui – come emerge dalle note dell’autorità giudiziaria – lo stesso Cospito cercava di intensificare le possibilità di comunicazione con l’esterno soprattutto per mettere in discussione il regime di 41 bis a lui riservato e ad altri boss mafiosi. “Trovo paradossale – termina Giorgia Meloni – che autorevolissimi esponenti del Partito democratico abbiano continuato a chiedere la revoca dell’istituto per Cospito, fingendo di non comprendere le implicazioni che tale scelta avrebbe avuto soprattutto in termini di lotta alla criminalità organizzata”. Intanto le condizioni di salute di Alfredo Cospito, detenuto nel carcere di Opera in regime di 41 bis – starebbero progressivamente peggiorando, a tal punto che i medici starebbero valutando la possibilità di un suo trasferimento all’ospedale San Paolo di Milano, nel reparto di Medicina penitenziaria. Il detenuto non mangia da 108 giorni e, in tutto questo periodo, si sarebbe alimentato di acqua, zucchero e sale. Cospito avrebbe fatto pervenire al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria una dichiarazione nella quale esprime l’intenzione di non ricorrere all’alimentazione forzata se le sue condizioni di salute dovessero peggiorare ulteriormente e non fosse in grado di essere lucido. Da quanto si apprende, ad oggi Cospito è cosciente e cammina con le sue gambe.