Il 4 febbraio la città di Forlì festeggia la sua santa protettrice: la Madonna del Fuoco. La città romagnola s’è già vestita a festa con le immancabili bancarelle che riempiono piazza Saffi e si estendono, passando per piazza del Duomo, fino alla piazzetta della misura. Una festa che affonda nella tradizione più antica ma che trova, ancora oggi, risposta nella cittadinanza forlivese che non manca – indipendentemente dall’età – di festeggiare e di commemorare la Madonna del Fuoco. Una devozione antica e tradizionale, che negli anni si è diffusa anche in altri territori della Romagna come Rimini, Cervia, Cesena. Per l’occasione l’amministrazione del Comune di Forlì ha provveduto al completamento del restauro della statua della Madonna situata in piazza del Duomo. Le operazioni di restauro erano iniziate ad ottobre e sono terminate pochi giorni fa proprio per predisporre la statua in vista del 4 febbraio, giorno della Madonna del Fuoco. Il termine dei lavori è stato festeggiato ieri con le parole del Sindaco di Forlì Gian Luca Zattini: “La devozione che da anni e secoli lega la città di Forlì ha stimolato l’amministrazione comunale a fare questo restauro. In questa maniera rispettiamo una storia ed una generazione di forlivesi. È importante essere vicini alla Madonna del Fuoco”.
Storia della Madonna del Fuoco
La Madonna del Fuoco è un’immagine della Beata Vergine con Bambino. Trattasi di una delle più antiche xilografie di cui si ha conoscenza. L’opera fin dal 1425 si trovava in una scuola di Forlì che, poi, è stata colpita da un incendio. Dove una volta sorgeva la scuola oggi è situata la chiesa del Miracolo della Madonna del Fuoco. La xilografia, salvata dalle fiamme, è oggi conservata presso il duomo di Forlì.
L’evento dell’incendio della scuola viene ricordato ancora oggi dalla comunità forlivese che la notte tra il 4 ed il 5 febbraio è solita, dalle finestre delle abitazioni, esporre o uno più lumini rossa lasciati ad ardere. Il miracolo della Madonna del Fuoco è il soggetto di una lunetta di Giovanni di Mastro Pedrino, dipinta nel 1438, primo decennale dell’avvenimento, presente nel Duomo di Forlì.
Il 26 agosto 1601 l’immagine della Madonna del Fuoco venne per la prima volta incoronata. Secondo gli scritti del cardinale Barberini, la Solennità della Madonna del Fuoco di Forlì fu celebrata per la prima volta il 20 ottobre 1636, in concomitanza con la traslazione dell’immagine miracolosa.
In onore della madonna venne poi eseguita una colonna con una statua della Madonna del Fuoco (quella appena manutenuta dall’amministrazione comunale attuale) all’apice. L’opera, eseguita dall’artista Clemente Molli, fu eretta in Piazza Maggiore (quella che oggi è Piazza Saffi) per poi essere spostata nell’attuale location: piazza del Duomo. Dove si trova, appunto, il duomo di Forlì al cui interno è esposta la xilografia della Madonna del Fuoco.
La piadina del fuoco
Non poteva non essere associata, alla Madonna del Fuoco, anche la caratteristica piè romagnola. La piadina. Un alimento che fa parte della storia, della tradizione ma anche dell’attuale dieta forlivese. La piadina del Fuoco, però, è un particolare pane che è possibile acquistare nella cittadina romagnola proprio in occasione della celebrazione della santa protettrice. I forni della città la vendono settimana della Madonna del Fuoco e la si può trovare, oltretutto, tra le bancarelle della Fiera della Madonna del Fuoco. Si tratta di un pane antico fatto con semi di anice e zucchero.