Dramma ieri sera a Vallo della Lucania in provincia di Salerno dove in un incidente su lavoro un operaio di un supermercato ha perso la vita.
L’uomo, la cui identità non è stata ancora divulgata ma di cui si conoscono solo le iniziali F.T., di 38 anni, sarebbe rimasto schiacciato sotto il peso di un cancello mentre stava lavorando. Dopo il tragico incidente sono subito arrivati i soccorsi, ma purtroppo per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
La vittima è stata liberata e trasferita presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, l’intervento repentino dei sanitari, però, è risultato vano troppo gravi le ferite riportate dall’uomo.
Incidente sul lavoro a Vallo di Lucania: le indagini
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, agli ordini del tenente colonnello Sante Picchi. I militari hanno subito acquisito le testimonianze degli altri dipendenti di turno in quel momento. Il supermercato questa mattina è rimasto chiuso per permette alle Forze dell’ordine di svolgere le dovute indagini, la dinamica infatti non è ancora chiara bisognerà capire esattamente cosa sia accaduto.
L’uomo lascia una moglie e due figli. Grande dolore in tutta la comunità di Ascea, paese di origine della vittima per la morte improvvisa e inaspettata del 38enne.
Quello di ieri sera è il secondo incidente sul lavoro mortale nel giro di pochi giorni. A perdere la vita, nei giorni scorsi, è stato un giovane di Campagna, Giuseppe Stabile, morto dopo essere stato schiacciato da un carico di legname che stava scaricando.
I dati delle morti sul lavoro
Secondo una ricerca gli incidenti mortali sul lavoro in Italia, durante i primi 8 mesi dell’anno appena trascorso, sono stati 677, con una media di quasi tre vittime al giorno.
Rispetto al medesimo periodo del 2021, quando le vittime furono 772, si registra un sensibile calo del 12,3%.
In totale, gli infortuni denunciati nel periodo da Gennaio ad Agosto sono 484.561, con un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021.
Sui dati registrati ha comunque pesato molto il bilancio dei morti dovuti ad infezione da Covid in ambito lavorativo: nel 2020 ne sono stati denunciati circa 570, nel 2021 circa 250.
I dati del 2021 confermano il settore delle Costruzioni come quello con maggiori morti sul lavoro con 196 persone decedute, seguite dal settore Trasporti e da quello dell’Agricoltura.
Se si guarda agli infortuni sul lavoro complessivi, invece, a partire dal 2011 e fino al 2019, si è riscontrata una sostanziale stazionarietà nell’andamento delle denunce di infortunio, circa 645.000 casi/anno.
Ma nel 2020 la pandemia da Covid, con i vari blocchi e rallentamenti delle attività, ha comportato una drastica riduzione sia degli occupati e del monte ore lavorate che degli infortuni sul lavoro, diminuiti di oltre 70.000 casi attestandosi su circa 572.000 unità per scendere ulteriormente a circa 564.000 nel 2021.
L'”effetto benefico” della pandemia sugli infortuni lavorativi sarebbe stato ancora più consistente se non fosse stato compensato dall’ingresso di una nuova forma di infortuni: quelli da infezione da Covid in ambito lavorativo.
Nel biennio 2020/2021 sono stati denunciati all’Inail quasi 200.000 infortuni da Covid.
Gia nei mesi scorsi il presidente nazionale Anmil, Zoello Forni aveva commentato il problema delle morti sul lavoro così:
“La sicurezza nei luoghi di lavoro non è stata una priorità per le forze politiche i riferimenti alla sicurezza nei luoghi di lavoro sono scarsi e poco concreti, eccetto qualche raro proclama e nessuna strategia per dare una svolta a questo dramma ben noto. Oggi vogliamo rivolgerci al Parlamento e al Governo, la sicurezza dei nostri lavoratori deve tornare ad essere una priorità per il nostro Paese, dobbiamo fermare a tutti i costi la strage che si sta consumando sotto i nostri occhi. Questa nuova legislatura ci dà la possibilità di iniziare un nuovo capitolo, forse nel momento in cui ce n’è più bisogno, ma abbiamo il dovere di agire subito”.