Dramma familiare a Pietraperzia, in provincia di Enna, una donna di 32 anni ha ucciso con un’arma da taglio la suocera 62enne. Il delitto è avvenuto nell’abitazione della vittima, mentre i Carabinieri hanno già fermato la nuora. Al vaglio la ricostruzione della dinamica e il movente: da una prima ricostruzione pare che tra le due donne ci fossero frequenti litigi (ma non è dato conoscere al momento l’argomento), finché la 32enne non si è presentata nell’appartamento della suocera.
Qui gli inquirenti dovranno capire se la donna aveva premeditato il gesto oppure, al culmine dell’ennesimo litigio, abbia afferrato un tradizionale coltello da cucina affondandolo nella carne della gola della suocera, morta sul colpo.
Enna, suocera uccisa dalla nuora: possibile atto premeditato
Sull’omicidio della suocera in provincia di Enna indaga il pubblico ministero Michele Benintende, giunto a Pietraperzia per esaminare la scena del crimine: la vittima si chiama Margherita Margani, 62 anni di Pietraperzia, colpita con un’arma dalla taglio dalla nuora, ora in commissariato per l’interrogatorio preliminare.
La cronaca siciliana restituisce inoltre altri due episodi critici di rapporti coniugali. Il primo a Calatabiano, nel catanese, dove un 70enne già schedato per “atti persecutori” è stato fermato dai carabinieri della stazione di Fiumefreddo. L’uomo avrebbe infatti pedinato l’ex compagna 44enne mentre quest’ultima accompagnava la figlia a scuola: la donna aveva presentato di recente una denuncia nei confronti dell’anziano dopo la fine della loro relazione, di natura extraconiugale. La donna è riuscita a essere lucida e a far convogliare una volante esattamente nel punto in cui stava giungendo l’uomo: per lui divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla persona offesa e dai luoghi da quest’ultima frequentati.
A Racalmuto, nell’agrigentino, un 42enne di origini nigeriane è finito sotto processo con l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti. Secondo il pm, l’uomo è responsabile di continue violenze con calci, pugni e persino colpi di sedia nei confronti della propria compagna, da lui giudicata poco appagante rispetto ai piaceri intimi della coppia. La testimonianza della vittima, aiutata da un team di psicologici, è stata accettata dal tribunale di Agrigento. I primi episodi risalirebbero al 2018 e sarebbero accadute in presenza dei figli di 4 e 6 anni.