Usa va casa della nonna morta e viene ucciso dalla polizia. E’ successo ad un 28enne, Joe Frasure Jr., il quale è stato scambiato per un ladro che voleva rubare nell’appartamento della donna morta. I familiari riportano che il ragazzo si era recato fino a lì per riordinare la casa e ripulirla, quando gli agenti hanno aperto il fuoco contro di lui e lo hanno ucciso. A nulla è valso il trasporto all’University of Cincinnati Medical Center, perché il colpo alla testa lo ha portato rapidamente a morire.

Usa va a casa della nonna morta e viene scambiato per ladro

Joe Frasure Jr. si era recato a casa della nonna morta per dare un po’ di ordine all’appartamento, ma è andato incontro ad un triste destino, che segna un’altra azione controversa della polizia, tra le diverse che sono accadute in queste settimane.

Secondo la versione della polizia, gli agenti erano stati allertati dopo la chiamata di un vicino al numero 300 di Durrell Avenue, che sosteneva che l’appartamento era vuoto. Frasure e il padre erano nel retro dell’edificio, ma Frasure non ha seguito gli ordini della polizia ed è scappato su un minivan.

I colpi sarebbero stati sparati solo quando il minivan avrebbe quasi colpito un agente, ma la dinamica dei fatti deve essere ancora chiarita, come sostiene fermamente la famiglia della vittima.

Il capo della polizia locale Brooke Brady ha esaminato il video dell’incidente sulla bodycam, condiviso con l’ufficio dello sceriffo e l’ufficio del procuratore della contea di Hamilton. Al riguardo, si esprime con delle parole di cordoglio: “Questa è una tragedia per tutti i soggetti coinvolti. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla famiglia in questo momento. “

Ma è fermo nel giustificare l’azione dei suoi agenti: “I nostri ufficiali rispondono a chiamate come questa ogni giorno per proteggere il pubblico e fermare il crimine. Il lavoro che svolgono è duro e richiede loro di prendere decisioni in una frazione di secondo, proprio come hanno fatto in questo caso.”

Il 28enne va a casa della nonna per pulire: ucciso dalla polizia

La famiglia, tuttavia, chiede a gran voce risposte e, sopratutto, chiede conto e ragione delle azioni della polizia.

Il padre interviene precisando che non è vero che il figlio stava correndo col minivan contro la polizia: “Non mi interessa quello che dicono – non stava puntando a loro.”

Il fratello di Frasure, invece, lancia un appello accorato, vuole sapere il motivo per il quale suo fratello è morto in questo modo e aggiunge che è stato colpito alla testa, sul retro: “Voglio sapere perché hanno ucciso mio fratello. Mio fratello era un padre, un fratello, un figlio, un membro della famiglia. Un amico amorevole.”

Ancora, il fratello spiega la sua disperazione nei confronti di una giustizia che non vuole rispondere alle sue impellenti domande e che non vuole in alcun modo fornire delle risposte sicure: “Loro [la polizia] mi stanno ignorando. Continuano a dirmi che non posso rispondere alle tue domande. Non posso rispondere alle tue domande. Ho anche chiesto i nomi degli ufficiali. Non posso rispondere alle tue domande. Ho chiesto di vedere il filmato della telecamera del corpo. Non posso rispondere alle tue domande. Ho bisogno di sapere, voglio sapere, quello è il mio fratellino. Voglio sapere che è tutto ciò che voglio. Voglio solo sapere perché.”

La conclusione della vicenda? Un esito scioccante

Nonostante la morte di Frasure e la richiesta di giustizia da parte dei familiari, l’ufficio del procuratore della contea di Hamilton ha annunciato che non incriminerà gli agenti di polizia del Wyoming che lunedì hanno sparato a Joe e che lo hanno ucciso.

La Procura non ha neanche reso noti i nomi degli agenti in questione. L’ufficio dello sceriffo della contea di Hamilton ha inizialmente riferito che due agenti avevano sparato a Joe Frasure Jr., ma ora i pubblici ministeri affermano che erano ben tre gli agenti presenti sulla scena.

Il Prosecutore della contea di Hamilton, Melissa Powers, ha anche affermato che l’utilizzo di un colpo letale era permesso, perché i poliziotti stavano solo ricorrendo alla difesa personale.