Sono otto i nuovi casi di peste suina africana accertati dall’Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Peste suina africana in Piemonte e Liguria: 309 i casi accertati
Otto nuovi casi di peste suina africana sono stati accertati dall’Istituto Zooprofilattico in Piemonte e Liguria: sette nella provincia di Alessandria, a Carpeneto, Grognardo, Grondona e Ponzone. Un caso è stato riscontrato in Liguria, a Sassello nella provincia di Savona. I positivi sono ora 309, otto in più rispetto all’aggiornamento precedente: in Piemonte salgono a 209 le positività totali, in Liguria salgono a 100.
Nella Regione guidata da Giovanni Toti, martedì 31 gennaio 2023, il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno attraverso cui la giunta ha chiesto commissario straordinario per la Peste suina africana e al Governo di rivedere l’ordinanza numero 4 di giugno 2022. Nello specifico si chiedono misure che vadano a semplificare le disposizioni sulle attività dei volontari nella gestione dell’emergenza e garantire il rispetto di eventuali rischi penali.
Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale, hanno accolto con favore la proposta del Consiglio.
“Sulla carta l’impegno c’è – commentano – ma ora più che mai alle parole devono seguire i fatti. Come Coldiretti non nascondiamo la nostra preoccupazione, su più fronti differenti. Oltre al continuo tentativo di riversare le responsabilità tra Regione, Commissario straordinario e Ministero, siamo sinceramente allarmati dal fatto che a oltre un anno dall’inizio dell’epidemia la Liguria continui a versare in una situazione di grave ritardo, con misure non congrue e un numero di abbattimenti assolutamente inadeguato. Un disastro economico, sociale e in termini di sicurezza, sia per l’agricoltura che per il turismo e tutti gli altri settori che si trovano coinvolti”.
C’è apprensione anche in Emilia per la peste suina. La Lega, in un’interrogazione a prima firma del consigliere Emiliano Occhi, ha chiesto maggiore chiarezza sui casi registrati nel 2022 ai confini della regione (sulle montagne del Piacentino) e sulle misure per contrastare il rischio contagio e trasmissione della malattia.
Secondo Occhi, l’infezione si è acuita nelle zone a rischio e c’è stata anche un’espansione “a livello regionale generando serie preoccupazioni per quanto concerne il settore alimentare e suinicolo”.