Cospito che reato ha commesso? Alfredo Cospito è entrato prepotentemente al centro della scena politica per la sua protesta contro il regime di 41-bis a cui è sottoposto, con richieste che stanno arrivando dagli ambiti più vari per chiedere la revisione del carcere duro: la protesta ha varcato anche i confini nazionali, con azioni dal Venezuela fino a Berlino. La Sapienza ha annunciato anche uno stato di mobilitazione a favore dell’anarchico per questo pomeriggio alle ore 16, ma perché tutti si stanno schierando a favore della sua lotta che lo ha portato ad oltre tre mesi di sciopero della fame? Andiamo a scoprire che reato ha commesso Alfredo Cospito e perché si trova nel carcere di Opera.
Cospito reato commesso? Due le condanne per lui compresa quella per strage
Nato a Pescara in Abruzzo ma trasferitosi a Torino, Alfredo Cospito è ritenuto uno degli elementi di spicco del mondo anarchico torinese ed è uno dei leader della Fai, la Federazione anarchica informale, e si è macchiato di almeno due gravi crimini nel corso della sua militanza terroristica. Cospito si trova in carcere perché ritenuto responsabile di due diversi episodi rivendicati dalla Fai: Cospito è stato condannato a oltre 10 anni di reclusione per aver gambizzato a Genova il 7 maggio 2012 il dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, ma soprattutto è stato ritenuto il braccio armato che ha piazzato le bombe davanti all’ex caserma degli allievi dei Carabinieri di Fossano in provincia di Cuneo con l’esplosione del 2 giugno 2006. L’esplosione non ha provocato morti o feriti, ma è costata 20 anni di condanna a Cospito che dopo un passaggio in Cassazione è stata configurata come strage ai danni dello Stato con 12 mesi di isolamento diurno.
La decisione del 41-bis e la protesta
A maggio 2022 l’ex Ministro della Giustizia Marta Cartabia ha deciso di sottoporre Cospito al regime di 41-bis, misura che viene utilizzata per coloro che sono affiliati a mafia o gruppi terroristici al fine di impedire il loro comunicare verso l’esterno. Uno dei più illustri e recenti detenuti con questo regime è Matteo Messina Denaro, il padrino arrestato dopo 30 anni di latitanza. Era il mese di novembre quando Alfredo Cospito annunciava l’intenzione di intraprendere lo sciopero della fame per chiedere che venisse revocato il regime di 41-bis, ma la sua protesta non ha portato alcun intervento da parte del guardasigilli Nordio e ora le sue condizioni di salute sono sempre più critiche con oltre 30 kg di peso persi. Le sue funzioni vitali sono a rischio e l’opinione pubblica si domanda se sia necessario per un detenuto che non ha commesso omicidi essere sottoposto all’ennesimo trattamento carcerario dei padrini. Sotto questo aspetto però il Governo Meloni è stato chiaro: “Lo Stato non può piegarsi davanti a condannati per terrorismo”.
Ultime notizie dell’avvocato
Alfredo Cospito avrebbe già fatto una sorta di “testamento” conscio che le sue condizioni di salute siano ormai peggiorate in modo quasi irreversibili: “Nel caso sia in stato di incoscienza non voglio essere autoalimentato”, sono state le parole dell’anarchico. Non sappiamo fino a che punto potrà spingere la protesta con lo Stato che si mantiene fermo sulle sue posizioni. L’unica certezza al momento è che la vicenda sembra destinata a concludersi con un progressivo aggravarsi delle condizioni di Cospito e la sua vita è sempre più a rischio. Intanto Ilaria Cucchi ha deciso di fare visita domani al carcere di Opera, dove l’anarchico è detenuto. Intanto è scoppiata una bagarre parlamentare per la visita che l’uomo ha ricevuto lo scorso 12 giugno da una delegazione parlamentare del PD. I due reati per un totale di oltre 30 anni di reclusione passano dunque in secondo piano per una battaglia sempre più politica.