Il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia è intervenuto in un dibattito con gli studenti del liceo Gonzaga di Palermo: in primo piano del confronto l’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro, del quale il procuratore è stato tra i protagonisti, e sulla possibilità che il super latitante abbia voluto farsi catturare.
Questo è uno strano Paese in cui erano passati pochi minuti dall’arresto, un grande successo per l’Italia, e sono iniziati i ‘murmurii’: ‘Si è fatto prendere’, ‘Non era più lui’. Sono tutte considerazioni che ognuno può fare, i fatti, però, sono un lavoro impressionante fatto dai carabinieri e un uomo che a tutto pensava tranne che a farsi catturare.
La condanna di de Lucia, dunque, è diretta a chi vuole in un certo qual modo sminuire la cattura dello stragista. Un intento, a detta del procuratore, anche della cosiddetta ‘profezia di Baiardo‘, uomo di fiducia dei Graviano, che sosteneva come Messina Denaro avesse deciso di consegnarsi lui stesso, in una trattativa tra Stato e mafia che “non è mai finita”. Dichiarazioni, a detta del procuratore, pressoché equivalenti ad una convinzione sul terrapiattismo.
C’è una grande differenza tra il mondo in cui succedono le cose e il mondo in cui si dice che potrebbero succedere. Non parlo di questo signore processato e condannato, che circola in alcune televisioni. Che Messina Denaro fosse malato è una voce che girava, altre indicazioni non mi pare siano state date, ma siccome io l’indagine l’ho fatta so quando e come è stato individuato. Uno degli scopi adesso sarà quello di fare totale chiarezza su quello che è avvenuto, lo farò nei minimi dettagli con grande delusione di chi sostiene che la terra sia piatta.
Arresto Messina Denaro, il procuratore di Palermo: “Molto irritato dal mondo dei media”
Dopo aver sottolineato come non ci sia un momento in cui l’Italia “riesce a stare unita e festeggia i successi”, de Lucia ha spiegato quindi come sia stato infastidito dal comportamento dei media, che nella loro caccia alla notizia hanno sbattuto in prima pagina dettagli “irrilevanti” sulla vita privata di Messina Denaro.
Sono stati diffusi particolari irrilevanti come le eventuali amanti o i farmaci utilizzati. Io mi sono molto irritato per questo: anche l’ultimo criminale ha diritto alla propria dignità, mettere in piazza queste cose che contributo ha dato al servizio che l’informazione dovrebbe fare?
Una cattura, quella del latitante di cosa nostra, considerata “un segno di tranquillità” dimostrato ai cittadini, senza la necessità di gesti violenti o manette.
È stata una cattura – e ne faccio un vanto all’Arma dei carabinieri – fatta nella maniera più urbana e civile possibile. Non so in quale altro Paese a regime democratico si sarebbe fatto in questo modo. Penso che questa volta lo Stato abbia fatto le cose perbene.