“Se volete giocare nel Napoli dovete studiare”. A esprimersi così davanti ai suoi studenti non è un professore di scuola media ma un allenatore di calcio di serie A, Luciano Spalletti da Certaldo, tecnico del Napoli primo in classifica e destinato a vincere lo scudetto. E le sue parole semplici, schiette, da maledetto toscano faranno più presa sui ragazzi di tanti sermoni accademici. “Per la seconda volta dall’inizio della stagione il tecnico – scrive La Repubblica – riprende i ragazzi in attesa degli autografi”.
“Dovete studiare, è come uno sport. Vi servirà per capire quello che vi chiederò durante l’allenamento” afferma il tecnico.
Spalletti Napoli, il faccia a faccia con i ragazzi a caccia di autografi
Raccontando questo episodio si esalta il valore educativo dello sport e soprattutto si sottolinea il messaggio forte che arriva da un personaggio del calcio italiano. “Professore, no. Perché a Napoli il professore è Mario Rui, che si è meritato il soprannome scelto dal suo allenatore a colpi di cross, tagliati e taglienti – scrive il quotidiano – Lui, l’allenatore, ossia Luciano Spalletti, piuttosto è il preside. Autorevole, fintamente ruvido, con la penna in mano che però dispensa non note, ma autografi. Mentre la capolista se ne va (a casa, dopo l’allenamento), nel centro sportivo di Castel Volturno qualcuno si consegna ai piccoli tifosi, ai selfie, ai foglietti e alle maglie da impreziosire con il nome e il cognome degli idoli della domenica”. E poi, ragazzi, tutti a casa, a tuffarsi sui libri perchè se non studiate il preside-professore Spalletti non vi farà giocare nel Napoli.
Stefano Bisi