Cadono definitivamente le restrizioni anti Covid in Cina sui viaggi verso Hong Kong e Macao: a partire da lunedì 6 febbraio, per la prima volta in tre anni, saranno eliminate le limitazioni sui viaggi transfrontalieri nelle regioni amministrative speciali. Cancellato anche l’obbligo di presentare un test negativo prima della partenza. Lo ha confermato l’Ufficio cinese per gli affari di Hong Kong e Macao in una dichiarazione sul proprio sito web.

Oltre al ritorno dei tour di gruppo, è previsto anche che il numero dei posti di blocco doganali torni ai livelli pre-pandemia. Continua dunque il progressivo allentamento delle misure in Cina, dopo la riapertura al resto del mondo dello scorso 8 gennaio. Proprio per attirare nuovamente turisti, aziende e investitori ad Hong Kong, soprattutto dopo tre lunghi anni di isolazionismo, è stata lanciata una campagna promozionale comprensiva di 500.000 voli gratuiti per attirare visitatori.

Cina, per Hong Kong è la fine di tre anni di isolazionismo

Nel tentativo di contenere il virus, negli ultimi anni Hong Kong è rimasta quasi completamente chiusa al resto del mondo: i passeggeri in arrivo erano costretti a una quarantena di tre settimane, oltre ad una massiccia campagna di test e screening intensivi. Una politica adottata sino alla metà del 2022, quando anche le autorità cinesi decisero di avviare un graduale allentamento delle misure.

L’infezione, insomma, conferma il suo calo in Cina e nel resto del mondo, ma non si può ancora abbassare del tutto la guardia. I dati di una ricerca condotta su 160mila persone presso l’Università di Hong Kong, pubblicati sulla rivista Cardiovascular Research, evidenziano come i “pazienti Covid avevano una maggiore probabilità di sviluppare numerose patologie cardiovascolari rispetto ai partecipanti non infettati”.

Covid negli aeroporti, nessuna variante sconosciuta in arrivo dalla Cina. Ricciardi: “Almeno un infetto sul 97% degli aerei”

Intanto, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha aggiornato il suo protocollo sulla sicurezza sanitaria relativamente ad aerei e aeroporti. L’invito alle autorità aeroportuali e sanitarie è quello di raccomandare al pubblico “di evitare viaggi non essenziali in presenza di sintomi respiratori”, o al limite “di indossare una mascherina Ffp2”.

A causa dell’attuale co-circolazione di più virus respiratori (SarsCov2, influenza stagionale, virus sinciziale, ecc.) che causano gravi malattie a gruppi vulnerabili, le autorità aeroportuali, in collaborazione con le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero considerare di raccomandare al pubblico di evitare viaggi non essenziali in presenza di sintomi respiratori o raccomandare di indossare una mascherina Ffp2.

Secondo uno studio sui tamponi effettuati negli aeroporti italiani, al momento dalla Cina non sono arrivate varianti sconosciute. Ciononostante, secondo il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, sul 97% degli aerei sale a bordo una persona infetta.

In questo momento, con sottovarianti di Sars-Cov-2 così contagiose, stare in ambienti affollati come gli aerei, a maggior ragione senza mascherine, è un rischio elevatissimo.

Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità ha aggiornato le proprie raccomandazioni riguardo il Covid, tornando a parlare dell’importanza delle mascherine, consigliate “per chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o scarsamente ventilato”. Dall’Oms anche una “forte raccomandazione per l’uso dell’antivirale orale Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir)”, anche per le donne incinte o che allattano.