A Gela, in provincia di Caltanissetta, un ragazzo pachistano di 33 anni è stato selvaggiamente aggredito nella notte tra il 31 Gennaio e il 1° Febbraio probabilmente per un regolamento di conti legato a questioni di lavoro.
Il ragazzo sarebbe stato oggetto di una spedizione punitiva a opera di connazionali durante la tarda sera in via Cesare Augusto, una stradina del quartiere Sant’Ippolito, nella zona semiperiferica tra San Giacomo e il cimitero monumentale.
Mohamed, questo è il nome della vittima, nell’aggressione ha riportato diverse ferite al viso e al corpo e un trauma grave agli arti inferiori: i due aggressori gli hanno praticamente spezzato una gamba.
Secondo le prime testimonianze ricostruite dai Carabinieri, che stanno cercando di far luce sulla vicenda, i due pachistani si sarebbero vendicati di Mohamed, reo secondo loro di non aver interceduto a loro favore nei confronti del suo datore di lavoro.
Mohamed infatti lavora da anni in un noto locale della città dove fa le pulizie. I due connazionali avevano effettuato un periodo di prova presso la stessa struttura ma al termine del mese nessuno dei due sarebbe stato riconfermato.
Sarebbe questo il motivo per il quale si sarebbe innescata la violenza ai danni del giovane che secondo i due non avrebbe speso una buona parola per farli assumere.
Gela ragazzo pachistano aggredito: il pestaggio e i soccorsi
I due, lo hanno così atteso alla fine del turno e lo hanno seguito fino a casa dove si sarebbe consumata l’aggressione. Mohamed sarebbe stato spinto giù dalle scale e si sarebbe fratturato una gamba, non contenti i due hanno infierito su di lui colpendolo con pugni, calci e probabilmente anche con una spranga o un bastone.
Il giovane è stato poi lasciato esanime a terra dove è stato soccorso dai sanitari del 118 che lo hanno trasportato immediatamente all’Ospedale “Vittorio Emanuele”, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
Il ragazzo adesso sta meglio, ha la gamba in trazione e rimane ricoverato presso il reparto di ortopedia dell’ospedale.
Mohamed viene descritto dai suoi amici e colleghi di lavoro come un ragazzo tranquillo e un gran lavoratore. La sua più grande paura adesso era quella di perdere il contratto di lavoro in scadenza a fine mese a causa della sua degenza in ospedale. Senza un contratto regolare il giovane infatti dovrà rientrare in Pakistan, nel suo paese di origine.
Ma, fortunatamente, nella giornata di ieri proprio il suo datore di lavoro ha fatto sapere di aver già rinnovato e registrato il suo contratto per un altro anno. Mohamed così potrà pensare con serenità alla sua guarigione per poi rientrare sul posto di lavoro, dove sono tanti i colleghi che gli hanno fatto saper di aspettarlo a braccia aperte.
Altra aggressione ai danni di un 15enne
Un altro episodio simile di aggressione, è avvenuto qualche giorno fa ai danni di un ragazzo di 15 anni di Leinì, in provincia di Torino, che è stato aggredito da un gruppo di coetanei, che lo hanno preso a pugni e calci fino a provocargli un trauma cranico e la frattura della mandibola.
L’aggressione è avvenuta al’interno del parco San Valentino, mentre il ragazzo si trovava a passeggio con la fidanzata.
Secondo quanto il giovane ha raccontato dopo essersi ripreso non ci sarebbe stato un motivo scatenante l’aggressione, a meno che non si sia trattata di una vendetta, visto che giorni prima era intervenuto per difendere un altro ragazzo aggredito da alcuni dei partecipanti al raid.
La fidanzata, che era con lui, è stata allontanata ed è potuta intervenire solo dopo il pestaggio per chiamare i soccorsi. Il giovane è stato ricoverato prima a Ciriè e poi a Torino, con una prognosi di 30 giorni.