Giorgia Meloni è stata ospite di Paolo Del Debbio, nel programma ‘Dritto e rovescio‘, su Rete4 e sta i tanti temi, si è soffermata sul caso Cospito. Quello dell’anarchico al 41-bis, è l’argomento più chiacchierato del momento. Oggi, sia la Procura di Torino, sia la Direzione Nazionale Antimafia, hanno dato revoca del regime speciale in carcere.
Meloni Cospito, la disapprovazione del Presidente del Consiglio
Ecco cosa ha affermato il Premier: “Una cosa interessante che non si è notata: Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non siamo parlando di una vittima, per come la vedo io. È possibile che oggi ritenga che tornando a fare lo sciopero della fame, potrebbe…“.
Giorgia Meloni continua sulla calda tematica: “Penso che bisogna fare un po’ di chiarezza. Chi è Alfredo Colpito? È una anarchico, in carcere perché condannato per il reato di strage e perché tra le altre cose ha sparato alle gambe di un dirigente di Ansaldo nucleare. Colpito finisce al 41-bis perché durante la detenzione mandava o trovava il modo di fare arrivare messaggi agli anarchici che erano fuori, dicendo, “continuate la lotta, organizzatevi”. Il 41 bis è un istituto preciso che viene preso in considerazione in base alla gravità del reato e alla capacità che si ha di comunicare con l’esterno e se c’è una pericolosità in quella comunicazione. Cospito per questo finisce al carcere duro e comincia a fare lo sciopero della fame, non solo perché rifiuta il carcere duro ma anche perché rifiuta l’istituzione del carcere“.
Meloni e l’intervento massiccio sui costi a proposito delle bollette
A ‘Dritto e rovescio‘ il Presidente del Consiglio ha rivelato sul calo del 34,2% della bolletta del gas per i consumi di gennaio delle famiglie: “Siamo già intervenuti in maniera massiccia sul tema dei costi delle bollette. La situazione è molto complessa, non ce lo possiamo nascondere, stiamo conoscendo l’inflazione, un tema che negli ultimi anni non abbiamo affrontato, ora è tutto un domino. Sull’energia abbiamo investito la maggioranza delle nostre risorse. La battaglia sta dando i suoi risultati, il prezzo del gas è sceso, sono ottimista perché già dalle prossime bollette che arriveranno, c’è un mercato tutelato dove ci sarà un taglio significativo“.
Facoltà di Lettere de La Sapienza occupata in solidarietà dell’anarchico Cospito in sciopero della fame
La facoltà di Lettere a La Sapienza è stata occupata in solidarietà con Alfredo Cospito, l’anarchico in carcere al 41 bis e da 106 giorni in sciopero della fame. “Rimarremo qui e usciremo sabato“, hanno dichiarato gli studenti di Cambiare Rotta, Osa (Opposizione d’alternativa studentesca), collettivi universitari, insieme ad anarchici e militanti comunisti. Tutti questi, hanno deciso di organizzare la manifestazione di questa settimana all’ombra della Minerva.
Gli studenti hanno incitato i professori dell’università a bloccare gli appelli d’esame in corso in questi giorni: “Se Alfredo morirà, la lotta continuerà e sarà ancora più determinata“. Sono state le parole di uno dei componenti dell’assemblea permanente di solidarietà con Alfredo Cospito, nel corso dell’incontro pubblico che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di ieri. Dall’aula è stata annunciata anche la nuova udienza in Cassazione, anticipata al 24 febbraio 2023.
I sostenitori di Cospito hanno dichiarato: “Alfredo parla con i mafiosi? Certo, essendo rinchiuso al 41 bis è chiaro che parla con i mafiosi, se fosse in un convento parlerebbe con i frati“. La loro battaglia per l’anarchico in merito all’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo proseguirà nelle aule fino a domani sabato 4 febbraio 2023. Alcuni studenti e militanti presenti in aula 1, hanno denunciato l’irruzione di due giorni fa delle Forze dell’Ordine, all’interno della sede dell’Unione sindacale di base, mentre si stavano svolgendo i preparativi di alcuni striscioni. Tre studenti in piazza Aldo Moro sono stati identificati. La polizia ha presentato esposti nei confronti di 41 manifestanti protagonisti di disordini a piazza Trilussa: “Il clima di questi giorni è preoccupante perché si sono unite sotto un unico cappello chiamato terrorismo diverse iniziative di solidarietà. Si sta cercando di sviare il coraggio di Alfredo con un dibattito anacronistico“.