VESCOVO DI ALATRI OMICIDIO THOMAS BRICCA – L’uccisione del ragazzo 18enne ha sconvolto un’intera comunità. Ambrogio Spreafico, Vescovo di Anagni-Alatri dal novembre scorso, ha invitato a una riflessione attraverso delle dichiarazioni. La diocesi è stata riunita recentemente “in persona episcopi” con quella limitrofa di Frosinone-Veroli-Ferentino.

Il Vescovo di Alatri si è espresso sull’omicidio di Thomas Bricca

Monsignor Ambrogio Spreafico ha commentato all’AGI l’episodio di sangue avvenuto lo scorso 30 gennaio ad Alatri, precisando che i mali causati non vanno giustificati, ma che purtroppo, non è un fatto che si può ricondurre a una singola città, e spostando il tema sulla società: “La violenza è violenza in ogni caso, e non può essere giustificata in alcun modo, ma il nostro compito è cercare di costruire con i giovani le ‘bande del bene’ e non del male“.

La rabbia dei coetanei è prevalsa anche e soprattutto sui social, sistema contro il quale il Vescovo ha puntato il dito: “Da lì troppo spesso nasce tanta crudeltà, i social rappresentano una realtà parallela che porta gli individui a insultarsi e ‘cancellarsi’ con troppa semplicità. È chiaro che quando la violenza si insinua nella mente e nei pensieri si trasforma anche nei fatti. E questa è la tragica realtà che vediamo ogni giorno“.

Come ha sottolineato, ci sono ragazzi che vivono situazioni familiari disagiate o che sono vittime di emarginazione e che pur di emergere e farsi notare arrivano a compiere gesti atroci. Bisogna dunque capire come rispondere alla domanda di protagonismo dei più giovani affinché questa loro voglia possa trasformarsi in un protagonismo finalizzato al bene e alla pace“.

Infine, una puntualizzazione di Monsignor Spreafico sul malessere e il disorientamento giovanile che attanaglia il nostro Paese: “Risse e bullismo sono fenomeni che caratterizzano le serate dei ragazzi in molte altre città della nostra terra. Non è un problema che tocca solo la nostra comunità“.

Omicidio Thomas Bricca, gli amici pubblicano foto e nomi dei presunti killer. Le condivisioni sui social

Lunedì 30 gennaio 2023, il giovane Thomas Bricca è stato colpito alla testa da un proiettile nel comune di Alatri, per motivi ancora ignoti, mentre si trovava all’esterno di un bar in compagnia di altri amici.

Dopo varie illazioni, una nota della Procura di Frosinone ha smentito le ricostruzioni giornalistiche degli ultimi giorni, invitando a mantenere un “rigoroso riserbo“, doveroso nei confronti dei famigliari di Thomas.

Tuttavia, proprio i suoi amici, stanno condividendo sui social, a oltre 48 ore dall’agguato commesso da due persone in sella a uno scooter, foto e nomi dei presunti responsabili della morte di Thomas con una serie di minacce.

La Presse ha riferito di come su alcuni profili social dei compagni di Bricca, stanno “pubblicizzando” tutti lo stesso post, accompagnato da frasi di questo tipo: “Morirete tutti“; “La corsa sta per finire“; “Adesso ammazzate anche me infami. Il silenzio non risolverà nulla. Tutti devono parlare“; “Spero che quei bastardi non vadano in mano a una giustizia che non fa giustizia“.

Già ai microfoni dei giornalisti, qualcuno di loro aveva affermato: “Abbiamo detto tutto quello che sappiamo ai Carabinieri, eppure non ci sono ancora indagati, come è possibile? Lo sappiamo tutti chi è stato“. Un ragazzo ha messo in fila tutti i momenti precedenti all’agguato: “Da mesi siamo tutti vittime di un gruppo di ragazzi che si credono i padroni della città. Basta uno sguardo storto per essere pestato“.

Precedentemente alla sparatoria, nel weekend passato ci sarebbero state due risse fuori di un bar. Ad affrontarsi sarebbe stato un gruppo molto noto ad Alatri e alcuni giovani ai origine africana: “Thomas non c’era durante nessuno dei due scontri“, assicurano diversi amici della vittima, garantendo che non si è trattato dell’epilogo di una lotta tra bande o di affari di droga.