Cucina, farina di grilli e non solo: quali altri insetti arriveranno nel piatto? Presto gli italiani troveranno nei supermercati cracker, pane, grissini, barrette e altri prodotti alimentari che contengono farina di grilli per utilizzo domestico. L’autorizzazione per la farina di grilli è arrivata dall’entrata in vigore del Regolamento di esecuzione dell’Unione europea numero 5 del 2023 che dispone la possibilità di immettere sul mercato dei Paesi membri la farina, parzialmente sgrassata, derivante dai grilli. Ma non sarà l’unico prodotto a base di insetti che presto troveremo nei supermercati e nei piatti della cucina italiana. Per altri insetti, infatti, è stata già presentata richiesta di autorizzazione con esito positivo, un percorso che si basa, essenzialmente, su due via libera, uno da Bruxelles e l’altro dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
Cucina farina grilli quali insetti mangeremo: ecco le novità 2023
E, pertanto, presto potrebbero finire sulle tavole italiane anche gli stessi grilli, non più sotto forma di farina, ma congelati, essiccati e in polvere. Oppure le larve del verme. Sebbene l’opinione pubblica in questo momento sia concentrata sulla misura che ha introdotto la farina di grilli, altre autorizzazioni dunque sono state presentate nei mesi scorsi e hanno avuto esito positivo. Come la richiesta per la larva della tarma della farina essiccata, per la quale è stato già dato l’ok da Bruxelles per l’immissione sul mercato con il Regolamento di esecuzione numero 882 del 2021. Del grillo in forma congelata, invece, l’autorizzazione è contenuta nel Regolamento di esecuzione numero 188 del 2022, mentre tra gli ultimi figura la larva congelata del verme della farina, in pasta, essiccata e in polvere la cui commercializzazione è stata autorizzata dal Regolamento di esecuzione numero 58 del 2023. Tutti i nuovi inetti che già si possono comprare al supermercato e quelli che arriveranno seguono le regole dettate dal Regolamento numero 2283 del 2015 che, tra le altre cose, specifica che l’immissione sul mercato di nuovi alimenti è sottoposta a vari requisiti fondamentali. Il primo, di cui all’articolo 9, dice che la Commissione europea autorizza un nuovo alimento e aggiorna l’elenco dell’Unione europea stabilendo “le condizioni alle quali il nuovo alimento può essere utilizzato compreso, in particolare, ogni eventuale obbligo necessario a evitare, principalmente, possibili effetti nocivi per particolari gruppi della popolazione, il superamento di livelli massimi di assunzione e i rischi in caso di consumo eccessivo”.
Sicurezza alimentare e consumatori
In secondo luogo, il Regolamento 2283 stabilisce i “requisiti specifici aggiuntivi in materia di etichettatura, destinati ad informare i consumatori finali su qualsiasi specifica caratteristica o proprietà dell’alimento, quali la composizione, il valore o gli effetti nutritivi e l’uso previsto dell’alimento, che rende un nuovo alimento non più equivalente a un alimento esistente; oppure ad informarli sulle implicazioni per la salute di gruppi specifici della popolazione”, con “obblighi di monitoraggio successivi all’immissione sul mercato”. Alla valutazione della Commissione europea si aggiunge quella dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) la quale, entro nove mesi dalla richiesta della Commissione europea, adotta il parere scientifico sulla sicurezza dei nuovi alimenti. Alla stessa procedura di sicurezza alimentare si attengono anche altri alimenti che recentemente hanno chiesto l’autorizzazione alla commercializzazione. Si tratta, ad esempio, dei carboidrati innovativi, degli oligosaccaridi del latte uguali a quelli umani, come il saccarosio e il lattosio, dei sostituti degli zuccheri, del cannabidiolo di sintesi e degli estratti delle piante. Sulle nuove farine ottenute da grilli e gli altri insetti che stanno per essere commercializzati le reazioni dei consumatori finora sono state varie, sebbene le aziende produttrici assicurano, con i loro dati, il ricco apporto di proteine dei nuovi alimenti. Le maggiori obiezioni riguardano il sapore, l’impatto sulle tradizioni culinarie italiane e come si collocheranno i nuovi alimenti nel mercato italiano.