La nascita di un figlio è una delle esperienze più belle e profonde che due genitori possono vivere ed affrontare. La natura è capace di cose incredibili e questa è in assoluto una di quelle … ma i bambini sono tanto meravigliosi quanto impegnativi e gestirli non è una passeggiata. Sono tante le energie che servono, così come anche una buona dose di pazienza e serenità mentale. L’ambiente in cui crescere il proprio bambino/a dovrebbe essere un’ambiente sereno, così che i neogenitori possano dedicarsi al meglio a questo periodo speciale, soprattutto nei primi anni di vita del nascituro. Anteporre i bisogni del proprio bambino non è mai scontato né semplice, ed è il lavoro più difficile del mondo.
Neonati, come saperli ascoltare
L’unico modo che i bambini hanno per comunicare, nei loro primi anni di vita, è il pianto. Ma esiste anche un linguaggio gestuale che ognuno di loro sviluppa sin da subito è che è importante comprendere. I bambini sono una continua scoperta e non appena il tanto momento desiderato e aspettato arriva, dopo i nove mesi di gravidanza, è un conoscersi a vicenda ed è importante che questo processo avvenga nel migliore dei modi per soddisfare i bisogni del piccolo e dei neogenitori. Tra le varie cause del pianto di un bambino vi è sicuramente la richiesta di fame, il cambio pannolino, la necessità di dormire o l’incubo delle coliche intestinali di cui ne soffre un bambino su cinque e che può essere causa di veri e propri crampi allo stomaco, di cui ne sono affetti la maggior parti dei bimbi che non vengono allattati naturalmente. Un altro disturbo non meno diffuso e comune è quello del reflusso, anche questo causa di disturbi dolorosi e non indifferenti.
Qualche consiglio utile
I bambini vanno presi, tenuti in braccio, baciati e coccolati. È importante farli sentire al sicuro e consolarli, riconosceranno le braccia, il profumo, la voce ed il respiro dei propri genitori e questo sarà fondamentale nel calmarli soprattutto in momenti di disperazione a volte anche non motivati e che si traducono in scatti di crescita che i propri bimbi fanno di volta in volta.
Graziana Caldarella