La Rottamazione delle cartelle esattoriali sarà davvero l’ultima? Quanto risparmiano i contribuenti aderendo alla nuova definizione agevolata? Il fisco cambia davvero tattica con la Rottamazione quater delle cartelle esattoriali o nasce nell’ennesima strategia per chiamare alla cassa il 49% dei contribuenti che omettono le tasse.
In questo articolo cercheremo di analizzare altri aspetti legati alla Rottamazione delle cartelle esattoriali.
Rottamazione cartelle esattoriali 2023: cosa cambia e chi risparmia?
Nella Legge di Bilancio sono contenuti tutti gli interventi dello Stato per l’anno finanziario 2023, tra le tante iniziative è presente anche una nuova definizione agevolata per le cartelle esattoriali. Un beneficio economico ad ampio raggio di azione che comprende diversi interventi e produce altrettante conseguenze.
Non un condono tombale dei debiti iscritti a ruolo, ma bensì, si parla di una nuova definizione agevolata con maggiori benefici per il contribuente, rispetto alle precedenti misure agevolative, come ad esempio la Rottamazione ter.
L’ambito di applicazione della nuova Definizione agevolata introdotta dalla Legge n. 197/2022 comprende i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate – Riscossione nel periodo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Cosa significa estinguere i debiti e risparmiare soldi?
Per il contribuente significa risparmiare sulle somme da versare a titolo d’interessi dovuti per iscrizione a ruolo, sanzioni e interessi di mora e aggio.
La definizione agevolata quater permette di pagare solo le somme dovute a titolo di capitale e le spese dovute a titolo di rimborso (se maturate) e quelle previste per i diritti di notifica per le procedure esecutive.
Per le multe e sanzioni per violazioni del Codice della strada, nonché le altre sanzioni amministrative, il contribuente risparmia il pagamento delle somme relative agli interessi, maggiorazioni, interessi di mora e quelle della rateizzazione e, infine, le somme dovute a titolo di aggio.
Differenze e risparmio
All’apparenza forse poco o nulla, anzi, non c’è ambito di applicazione che non copra rispetto alla Rottamazione ter.
Tuttavia, esistono delle differenze sostanziali, il passaggio alla Rottamazione quater permette di pagare solo la quota capitale. Cosa significa? Il contribuente paga solo l’imposta o tributo oggetto della cartella esattoriale. E, ancora, rientrano nella definizione agevolata le eventuali spese di notifica, se la cartella viene notificata.
Ricordiamo, che rientrano nella misura anche le cartelle non notificate. E, infine, gli interessi legati alla richiesta di rateizzazione delle somme da pagare per la Rottamazione quater.
Il contribuente non paga le sanzioni prodotte dalle maggiori imposte e gli interessi connessi al ritardata iscrizione a ruolo. Non rientrano neanche le somme applicate in più sui crediti previdenziali.
Domanda telematica
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha previsto l’esistenza di una modalità di trasmissione della domanda, entro il 30 aprile 2023, puramente ed esclusivamente in via telematica.
Il contribuente che intende avvalersi del risparmio e, quindi, acconsentire alla partecipazione della definizione agevolata quater deve presentare la richiesta utilizzando i form nella sezione “On-line in area riservata” e “On-line in area pubblica”.
La Riscossione accoglie le richieste con riserva. L’esito della domanda (accolta o respinta), sarà reso noto, entro il 30 giugno 2023.
Quando e come si paga la definizione agevolata quater?
Se, l’Ente impositore accoglie la richiesta, il contribuente può versare le somme dovute a titolo di Rottamazione quater in due modi.
Il primo porta al pagamento dell’intera somma emersa dai conteggi in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023. In questo modo, i contribuente estingue subito tutti i debiti, liberandosi dalle conseguenze dell’omessa, insufficiente o tardivo pagamento che portano alla decadenza del beneficio.
L’altra modalità porta al pagamento dell’intera somma emersa dai conteggi della Rottamazione quater spalmata in 5 anni, a cui viene applicato un’interessi del 2 per cento. In questo caso, il contribuente dovrà versare un totale di 18 rate, ma non tutte del medesimo importo.
Infatti, la norma precisa che in presenza di un rateizzo della definizione agevolata quater, le prime due rate devono corrispondere al 10% del totale dovuto per aderire alla misura agevolativa.
Ed è questo un altro punto di differenza con la Rottamazione ter, infatti, la precedente definizione agevolata consentiva un pagamento rateale del medesimo importo.
In ogni modo, il piano di rateizzo delle somme dovute a titolo di definizione agevolata comprendere le seguenti scadenze: 31 luglio e 30 novembre 2023, mentre per il 2024 e per gli anni a seguire le rate andranno pagate tenendo conto delle seguenti scadenze: 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e il 30 novembre.
Attenzione, si decade dal beneficio della definizione agevolata in caso di omesso, insufficiente o tardivo pagamento, di oltre cinque giorni dalla scadenza delle rate. Se la Rottamazione delle cartelle risulta inefficace a tutti gli effetti di legge, le somme versate sono considerate a titolo di acconto sulle somme dovute.