Uno dei più agguerriti dissidenti russi, Aleksei Navalny, è stato trasferito dalla cella di isolamento dove ha trascorso oltre 100 giorni nella colonia penale alla PKT, sezione del carcere dove i detenuti sono privati dei loro “privilegi” come ad esempio ricevere visite. Qui i detenuti possono trascorrere al massimo sei mesi.

Secondo quanto riportato dal Moscow Times l’avvocato di Aleksei ha descritto questa mossa come “parte degli sforzi del Cremlino per danneggiare ulteriormente la sua salute”.

Il legale, Vadim Kobzev, ha già portato alla luce le condizioni di deterioramento di Aleksei e, nel frattempo, vengono riportate le condizioni estreme in cui il dissidente è stato costretto negli ultimi mesi.

Navalny è in carcere da gennaio 2021, non appena era atterrato da Mosca a Berlino, dove era stato curato per un avvelenamento che aveva lo aveva quasi ucciso e per cui la principale sospettata è sempre stata l’intelligence russa.

Il messaggio su Social di Navalny

Sono otto mesi che non ricevo visite e ieri mi hanno informato che sarei stato trasferito in un altro raggio per sei mesi. Nessuna visita vi è consentita, quindi in tutto passerò più di un anno senza visite. I maniaci e i serial killer condannati all’ergastolo hanno il diritto a ricevere visite, io no

Anche i maniaci e i serial killer che scontano l’ergastolo hanno il diritto di incontrarsi, ma io no. Quando ti succede una cosa del genere, capisci ancora di più quanto sia importante combattere questo governo senza scrupoli, quanto sia importante fare almeno qualcosa per liberare la Russia dal giogo di questi furfanti ed eliminare la droga con cui hanno avvolto le teste di milioni di persone