Chi era San Valentino e perché è considerato il protettore degli innamorati? Scopriamo qual è l’origine della ricorrenza, perché si festeggia il 14 febbraio.

La bibliografia di San Valentino

Le notizie storiche su San Valentino da Terni cominciano nel VIII secolo, quando un documento ci riporta alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura. Nacque nel 176 da famiglia Pagana, ma si convertì al cristianesimo quando tale culto era ancora prevaricato dal Paganesimo. Si scontrò, infatti, in prima persona con l’anti-cristianesmo, soprattutto nelle persone degli imperatori Claudio II “il pazzo” e Aureliano. Dal primo si salvò, mentre il secondo riuscì a farlo arrestare e uccidere: morì nel 273, torturato, decapitato e sepolto.

Era il 14 febbraio 273. Il suo corpo fu trasportato a Terni al LXIII miglio della Via Flaminia. San Valentino divenne famoso per la santità della sua vita, per la carità ed umiltà; era amante dei fiori che regalava alle coppie di fidanzati per augurare loro un’unione felice.

Perchè il vescovo e martire Valentino è il santo degli innamorati?

La leggenda vuole che la sua festa, a metà febbraio, si riallacciasse agli antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Luperco. Questi festeggiamenti erano legati ai riti di fecondità e alla purificazione dei campi. Divenuti troppo orridi, furono proibiti da Augusto e poi aboliti da Gelasio nel 494. La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 di febbraio attribuendo al martire di Terni la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio.

Oggi in tutto il mondo la festa di San Valentino è celebrata ovunque come “Santo dell’Amore”. La “fama” di San Valentino protettore degli innamorati nasce da alcuni aneddoti ed episodi della sua storia: Valentino, nell’eseguire le funzioni di uomo di fede, si innalzava a difensore dell’amore vero. Alcune forme di romanticismo e amoreggiamento derivano da aneddoti legati alla sua vita: si racconta che una volta fece far pace ad una coppia, facendo volare dei piccioni in amore intorno ai due litiganti, da qui l’espressione “piccioncini”.

Avrebbe anche unito in matrimonio la cristiana Serapia e il romano Sabino, andando contro l’avversione all’unione della famiglia di lei: la ragazza era in fin di vita e l’amato chiese al Santo di fare in modo che non abbandonasse mai la sua Serapia. Valentino battezzò il romano e lo unì alla sua amata, poco prima che i due spirassero insieme, in uno dei più alti momenti di romanticismo della tradizione amorosa.

Oggi, consumismo, separazioni e frustrazioni

Oggi in tutto il mondo, il 14 febbraio è la festa di San Valentino, celebrata come “Santo dell’Amore”. Per molti, San Valentino si è trasformato in una mera celebrazione del consumismo. Senza i regali, probabilmente, sarebbe un giorno come tutti gli altri. I sentimenti vengono messi in secondo piano per fare spazio a una dipendenza emozionale nei confronti dei regali. Attenzione, però, perché anche i doni possono essere fonte di stress e conflitto con il proprio partner.

Secondo uno studio pubblicato dal giornale britannico Daily Mail, basato sugli aggiornamenti degli stati di Facebook di 10.000 utenti, il giorno dopo San Valentino sarebbero molte le coppie che cambiano il proprio status sulle reti sociali da “impegnato/a” a single. Secondo lo studio ciò accadrebbe anche due settimane prima di Natale. Si tratta di date simboliche che portano allo stremo i problemi della coppia che già esistevano in precedenza.

Per alcuni single alla ricerca di un partner, l’arrivo di questa festività, può causare frustrazione, fastidio e bassa autostima. Non avere una persona accanto il 14 febbraio, infatti, può trasformarsi in una vera e propria ossessione, soprattutto se si compara la propria vita con quella che viene mostrata durante la celebrazione di San Valentino.

Gaia Acerbis