Alla commissione Europea non è piaciuta la norma studiata e introdotta da Fratelli d’Italia, con cui viene autorizzata la caccia ai cinghiali (o anche lupi orsi e altre specie protette), in parchi o aree cittadine. L’emendamento è stato varato alla luce del fatto che in molte città italiane, (come Roma ad esempio), cominciano a circolare numerosi animali selvatici, su tutti i facoceri che stanno invadendo non solo i parchi urbani, ma anche molte strade della capitale. Motivazioni che però non bastano e non convincono Bruxelles che ha inviato una lettera con cui si rende noto che l’Italia rischia una procedura di infrazione per le norme sulla caccia. Lo denunciano le associazioni ambientaliste Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia che danno notizia della lettera della Direzione generale Ambiente della Commissione Ue che ha chiesto con «toni perentori» all’Italia di «rispettare gli obblighi e le tutele delle direttive habitat e uccelli». Una vera e propria diffida per il Governo, con tanto di lettera formale nella quale vengono specificate le norme dell’Unione Europea che stabiliscono norme opposte da quelle approvate dal governo Meloni.

Caccia libera ai cinghiali in città, l’UE chiede chiarimenti entro tre settimane

La Commissione ha formulato domande molto specifiche alle quali il governo dovrà dare risposte entro le prossime tre settimane. «La norma si pone in aperto contrasto sia con le direttive europee sia con la Costituzione italiana». Come si legge chiaramente dal testo in cui viene scritto che: “Tramite articoli di stampa e una petizione al Commissario Sinkeviëius, i servizi della Commissione hanno preso conoscenza della legge 197 adottata il 29 dicembre 2022 articolo 1, che concede alle regioni la facoltà di provvedere al controllo, e, se necessario, autorizzare piani di controllo numerico mediante abbattimento o cattura, delle specie di fauna selvatica, anche nelle zone vietate alla caccia, come le aree protette, e nei periodi dell’anno in cui la caccia è vietata“. La norma entrata in vigore per scelta dell’attuale Governo e secondo cui è consentita la caccia anche fuori dalle aere preposte. A questo punto la diffida della commissione UE è chiara:” Desideriamo richiamare l’attenzione delle Autorità italiane – viene chiesto nella missiva – sugli obblighi derivanti dalla Direttiva Habitat e Uccelli, e in particolare su quanto segue: le due direttive prevedono l’istituzione di una rete di zone di protezione speciale. La Direttiva Habitat prevede che, gli Stati membri stabiliscano le misure di conservazione necessarie che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali di cui all’allegato I e delle specie di cui all’allegato II presenti nei siti. In aggiunta alla protezione garantita dalla rete Natura 2000, l’articolo 12 della Direttive Habitat prevede che gli Stati membri adottino i provvedimenti necessari atti ad istituire un regime di rigorosa tutela delle specie nella loro area di ripartizione naturale, con il divieto, inter alia, di qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata di esemplari di tali specie nell’ambiente naturale; perturbare deliberatamente tali specie, segnatamente durante il periodo di riproduzione, di allevamento, di ibernazione e di migrazione”. E poi la specifica richiesta di spiegazioni: “si ritiene necessario richiedere alle autorità italiane informazioni dettagliate in merito all’adempimento da parte dell’Italia degli obblighi di cui sopra e in che modo le disposizioni della Legge garantiscono il rispetto del divieto di uccidere o catturare o disturbare deliberatamente gli uccelli”.

Caccia ai cinghiali, cosa prevede la norma

Nella norma, comunque, viene specificato che “le attività di contenimento disposte nell’ambito del Piano non costituiscono esercizio di attività venatoria” e che “sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto”. I cinghiali abbattuti saranno successivamente sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e, nel caso in cui gli accertamenti dovessero scongiurare dei rischi, potranno essere destinati al consumo alimentare.