La chiesa di Spedalino non è riuscita a contenere tutte le persone, da tante che erano. Di ogni età, estrazione sociale. C’era anche il primo cittadino, Luca Benesperi, con tanto di fascia tricolore. Ma messaggi di cordoglio sono piovuti da tutta Italia, perché grazie ai social la personalità di “Vannino” aveva superato i confini angusti del comune di Agliana, della provincia di Pistoia e della Toscana stessa. “In paese ci può essere chi non conosce il nome del sindaco o del maresciallo, ma di sicuro conosceva Vannino”, dice il prete dal pulpito, ricordandolo. E subito, spontaneo, parte un grande applauso che risuona in tutta la chiesa, facendola quasi tremare. E una voce rotta, al passaggio del feretro, grida: “Vai, Vannino, ora se veramente libero”. Lo stesso sindaco Benesperi lo ha ricordato su Facebook con queste parole: “Raggiungerai il Paradiso in bici  e sono sicuro che lo inonderai il Paradiso con la tua simpatia”.

Una simpatia “francescana”, una “perfetta letizia”: al di là delle zuccherose e olegrafiche immagini zeffirelliane probabilmente il “poverello di Assisi” era molto più vicino a Vannino che a molti veri francescani. Perché Vannino, come San Francesco, si era letteralmente spogliato di tutto.

Chi era Vannino, il ricco rampollo di Pistoia che ha scelto di vivere con l’essenziale

E’ morto come è vissuto Egidio Alessandro Gori, da tutti conosciuto come “Vannino”, 69 anni. Un malore improvviso lo ha fulminato mentre si trovava in sella della sua inseparabile bicicletta, poco distante dalla sua casa in zona Le Querci, tra Agliana e Pistoia. Una bicicletta che aveva sostituito una Mercedes, che aveva distrutto a martellate, scegliendo una vitta essenziale, col possesso solo di una bicicletta e uno straccio col quale si copriva la vita

“Da giovane era il ragazzo più invidiato del paese, non solo perché andava in giro in Porsche ma anche perché era bello. Bellissimo, capelli lunghissimi biondi, fisico atletico, occhi brillanti – racconta un suo amico – Era sempre elegante, un gagà come si diceva prima, poi ha fatto questo mutamento dove si è tolto tutto” ha confermato la sua vicina. Sul perché  Vannino abbia fatto questa scelta spogliandosi di tutto e iniziando a vestirsi solo di pezzi di stoffa ci son tante storia ma nessuno sa davvero la verità”. C’é chi parla di una delusione amorosa, ma forse era davvero una semplice voglia di libertà, di cercare “qualcosa” che non possiamo capire. D’altronde questa scelta è stata fatta da personaggi finiti sui libri di storia, dal principe Siddhartha divenuto il Buddha a San Francesco passando per il filosofo greco Diogene di Sinope ai “folli in Cristo” della tradizione russa, davanti ai quali si incinavano persino gli zar.

E come costoro “Vannino”, che da altri sarebbe forse stato considerato un “matto”, era diventato una delle persone più rispetttate della sua comunità. Grazie ai social la vicenda di Vannino è arrivata in ogni parte della penisola, diventando involontariamente a suo modo un “influencer”. E chi lo ha seguito e amato ha intuito che dietro quell’uomo sporco in bicicletta c’era qualcosa di più profondo di quelle che comunica il mondo patinato ma fasullo delle varie Ferragni.

Eugenia Tinghi