Operazione della Direzione Investigativa Antimafia che oggi ha eseguito in provincia di Messina e nel nord Italia un’ordinanza di misure cautelari emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina nei confronti di 4 persone indagate per turbativa d’asta.
Si tratta di Gaspare Sceusa, dirigente del Consorzio per le Autostrade Siciliane, di Francesco Duca, Giuseppe Trifilò e Pietro Rampino, tutti e tre imprenditori a capo di imprese leader nella fornitura di servizi attinenti alla rete viaria.
Sono state disposte le misure degli arresti domiciliari per il dirigente del CAS in quiescenza e due dei tre imprenditori, mentre il terzo è stato gravato dalla misura interdittiva del divieto di esercitare imprese o ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese per 6 mesi.
Messina turbativa d’asta: le indagini
Le indagini della DIA, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, hanno fatto emergere come nel corso del 2020, gli indagati abbiano posto in essere una serie di collusioni turbando il procedimento di formazione del bando di gara riguardante l’espletamento del servizio di presidio antincendio nelle gallerie della rete autostradale A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo, pubblico incanto indetto dal Consorzio Autostrade Siciliane per un importo di quasi 10 milioni di euro.
Attraverso le loro condotte, gli indagati erano riusciti a far si che il contenuto del bando fosse strutturato in maniera tale da indurre la stazione appaltante ad individuare il contraente in un’A.T.I già determinata.
In tal modo si incideva sui contenuti dei bandi, che una volta modificati presentavano requisiti tecnici particolarmente restrittivi con l’intento di escludere potenziali concorrenti a favore dell’ impresa di interesse.
Appalto oggetto di interrogazione PD all’ARS
L’appalto del Cas per i presidi antincendio delle autostrade A18 e A20, oggetto dell’operazione della Dia di oggi, era già finito al centro di una bufera politica nel 2020. Il gruppo parlamentare regionale del Pd, infatti, aveva presentato una durissima interrogazione all’Ars, chiedendo la revoca della gara da quasi 10 milioni di euro.
“L’Amministrazione, affermavano i deputati del Pd, sembrerebbe aver ristretto oltremodo il perimetro dei requisiti di partecipazione alla gara. La presenza di requisiti così restrittivi, si teme possa limitare la partecipazione alla procedura di gara, rischiando di affidare la stessa alla presenza di uno o due competitor al massimo”.
Un tema sollevato anche dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, che aveva depositato una mozione con cui si chiedeva alla Regione di revocare in autotutela la procedura di gara. “Questa procedura di gara, dichiarava la Campo dopo la revoca del primo bando, presentava diverse anomalie che, tenuto conto dell’elevatissimo importo posto a base d’asta e dei rigidissimi requisiti di partecipazione previsti nel bando, avrebbero leso il principio della libera concorrenza”.
Il Cas, a Luglio 2020, revocò in effetti la gara d’appalto, che venne riproposta un anno dopo, pressoché alle stesse cifre, e aggiudicata con un ribasso di oltre il 40% per circa 4,8 milioni di euro oltre Iva.
“Chi doveva intervenire non lo ha fatto”
Il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito degli arresti eseguiti stamattina dalla Dia a Messina ha dichiarato:
“Fin dal 2020 il Partito Democratico ha denunciato in ogni sede che c’era qualcosa che non andava al Consorzio autostrade siciliane, a partire proprio dall’affidamento del servizio di presidio antincendio, da svolgersi lungo le tratte delle Autostrade Siciliane A-18 Messina-Catania e A-20 Messina-Palermo. Lo abbiamo fatto attraverso interrogazioni parlamentari all’Ars, scrivendo all’Autorità nazionale anticorruzione e presentando infine, ad Aprile 2021, un esposto alla Procura della Repubblica di Messina. Ma, ancora una volta, chi doveva intervenire non lo ha fatto e mi riferisco al governo regionale, quello precedente e quello attuale. Rivolgo il mio plauso agli organi inquirenti di Messina e agli investigatori della Dia, per l’indagine. Purtroppo la politica ha perso un’altra occasione per intervenire in tempo e adeguatamente, per fortuna l’intervento della supplisce a questo vuoto preoccupante”.