Aumento stipendi docenti: dalla differenziazione a seconda delle regioni ai bonus per coloro che presteranno servizio in determinate regioni, il direttore Antonio Giuliani è intervenuto ad Open Day, su Radio Cusano Campus, per commentare le parole del Ministro Giuseppe Valditara. “Ieri il Ministro ha chiarito, sgomberando il campo a chi sosteneva fosse un paladino della differenziazione degli stipendi, che gli stipendi vanno aumentati livellandoli alla media europea per tutti i docenti e gli ATA. Si era alzato un polverone dopo alcune sue dichiarazioni che facevano intendere che fosse propenso ad una differenziazione in base al costo della vita. Sul tema ha ribadito che si può introdurre un bonus, o un’indennità, per coloro che svolgono il loro servizio in determinate regioni e non in altre. Fare l’insegnante a Milano, o al Nord, è più oneroso da un punto di vista del sostentamento quotidiano – ha osservato Giuliani – ma vale per tutte le professioni, non solo per chi lavora nella scuola. Viene da chiedersi perché un’insegnante, o un ATA, deve ricevere uno stipendio diverso da un postino.”

Aumento stipendi docenti: “E’ una professione importante per nuove generazioni”

Aumento stipendi docenti: se ne parla da anni, i risultati ci sono ma al momento non sono sufficienti. Si parla di cifre che si aggirano intorno agli 80 euro netti. “Lo stesso Valditara ha fatto l’esempio dei maestri della primaria che ricevono poco più di 1.300 euro al mese, rimangono loro 150 euro a fine mese. E’ un problema annoso che si scontra con la realtà e adesso ci ritroviamo che hanno stipulato coi sindacati e col ministro un rinnovo contrattuale che ammonta a 124 euro lordi, purtroppo. La media è quella – ha sottolineato il direttore Giuliani – togliendo un trenta per cento di tasse si arriva a non più di 80 euro netti. E’ un problema che riguarda tutte le professioni. quelli che lavorano in campo sanitario, ad esempio, percepiscono lo stesso stipendio dei docenti. Aumentare lo stipendio vuol dire aumentare la dignità, vale per tutte le professioni, ma l’insegnante ha un ruolo delicato per le nuove generazioni. percepire questo problema per gli insegnanti è ancora più oneroso.”