In Spagna il governo socialista guidato da Pedro Sánchez ha annunciato l’aumento dell’8% (80 euro) del salario minimo interprofessionale (Smi), facendo salire perciò il livello dello Smi a 1.080 euro mensili per 14 mensilità (tredicesima e quattordicesima) riconosciuto a partire dallo scorso mese di gennaio. Dell’aumento in busta paga beneficeranno circa due milioni e mezzo di lavoratori che nel 2022 di sono dovuti accontentare di soli mille euro al mese. Con questo incremento, l’ammontare del salario minimo rappresenta il 60 percento circa del salario medio del paese, in linea con quanto raccomandato dalla Carta Sociale Europea. Soddisfazione è stata espressa da Yolanda Díaz, ministra del Lavoro e vicepresidente del governo che su twitter ha detto: “Grazie all’accordo con i sindacati rendiamo effettivo una dei grandi obiettivi della legislatura”.
Salario minimo, in Spagna approvato l’aumento. Ecco gli altri Paesi europei che hanno annunciato provvedimenti simili
Durante il suo intervento in Parlamento, Sanchez ha ricordato che la Spagna è il secondo tra i Paesi Ocse ad aver aumentato salario minimo dal 2018, con un aumento pari al 36 percento che, nei fatti, segna il passaggio dai 735 euro al mese agli attuali 1.080. La misura verrà approvata nella prossima riunione del Consiglio dei ministri e compenserà l’aumento dei prezzi per i lavoratori con salari più bassi. Proprio per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, anche le pensioni aumentano quest’anno dell’8,5 percento e lo stipendio dei dipendenti pubblici s’incrementa del 2,5 percento (più un punto in funzione degli obiettivi). L’obiettivo (o la speranza) è che l’aumento del salario minimo dia il via a un effetto domino sulle altre buste paga in modo da recuperare la perdita di potere d’acquisto che lo scorso anno ha colpito 24 milioni di spagnoli. Il 2022 ha fatto registrare i tassi di inflazione più alti dagli anni Ottanta ma, negli ultimi mesi, la corsa dei prezzi ha cominciato a rallentare e giusto ieri il primo ministro Sanchez ha rivendicato su Twitter che il tasso d’inflazione in Spagna è attualmente il più basso tra i Paesi Ue, con un aumento dei prezzi al 5,8 percento a fronte della media Ue all’8,5 percento. Giusto per fare un raffronto, dato italiano è ancora più alto, con un tasso al 10,9 percento. L’aumento delle buste paga è stato deciso dopo una trattativa con le parti sociali alla quale hanno partecipati i principali sindacati. assente Antonio Garamendi, presidente della Ceoe, la Confindustria spagnola, che ha accusato il governo di non aver coinvolto i datori di lavoro nei piani dell’esecutivo. Intanto in Europa altri paesi hanno già annunciato aumenti significativi del salario minimo: in Olanda crescerà del 10,1 percento, in Portogallo dell’8,7 percento, in Francia del 6,6 percento, in Germania del 15 percento. Assieme all’istituzione del minimo vitale e all’introduzione di un meccanismo di cassa integrazione per evitare i licenziamenti (Erte), lo Smi è stato uno strumento fondamentale nella strategia di “scudo sociale” voluta dal governo di coalizione progressista per combattere le conseguenze della crisi pandemica e della guerra in Ucraina. Una scelta di successo dal momento che oggi la Spagna, secondo il Fmi, guida la ripresa economica nei paesi della zona Euro.