Completamente allagato il pavimento del Cimitero Prima Porta a Roma sul quale galleggiano detriti, petali e foglie secche. Dalle infiltrazioni sul soffitto le gocce d’acqua cadono costanti a terra, i rivoli scivolano sulle pareti e sulle finestre sotto lo sguardo attonito e desolato delle tante persone che ogni giorno si recano al Cimitero Flaminio per portare un saluto o un fiore ai propri cari defunti.

 “Siamo veramente schifati da questa situazione”, scrivono in un cartello di protesta alcuni familiari dei defunti. “Per portare un fiore non sappiamo dove passare con tutta l’acqua sui pavimenti e le infiltrazioni dai soffitti”. In alcuni edifici le infiltrazioni dal soffitto sono talmente copiose che l’acqua scende sui loculi creando un disastroso “effetto cascata” su fotografie, ceri e fiori, dicono i tanti cittadini stanchi ormai di questa situazione.

Uno “scempio”, commentano i parenti di coloro che riposano in quell’edificio del cimitero di Prima Porta.

Sono infatti, decine le lamentele dei cittadini che frequentano l’enorme camposanto costituito da 140 ettari di estensione con 37km di strade interne, e considerato un vero e proprio capolavoro di architettura cimiteriale contemporanea che invece con il tempo è diventato un monumento al degrado. 

Roma cimitero Prima Porta allagato: mail e segnalazioni al Comune

Il piano di ristrutturazione dei cimiteri romani da 7 milioni di euro, lanciato ormai un anno fa, è ancora in larga parte da completare. Così ai cittadini non resta che la protesta per far sentire la propria voce.

Sono molte le mail inviate ad Ama e al Comune, così come le segnalazioni con tanto di foto fatte presenti anche al municipio in cui ricade il Flaminio.

Dal canto suo il XV ha chiesto ad Ama di effettuare un sopralluogo per porre in essere tutti gli interventi necessari al ripristino del decoro e della fruibilità di quelle aree dove “la situazione di costante allagamento, ha scritto il minisindaco Daniele Torquati in una nota indirizzata ai Servizi Cimiteriali, rende problematico l’accesso degli utenti”.

I cimiteri capitolini fuori controllo

“Una condizione totalmente fuori controllo”, commenta il comitato “Tutela Cimiteri Flaminio Prima Porta Verano Laurentino”, nato anni fa per contrastare lo stato di degrado dei campisanti di Roma. “Un’umiliazione continua per chi si reca in visita ai propri cari”. 

Squalificata tutta la linea in tema di gestione dei cimiteri capitolini di Gualtieri dopo un anno di nulla nonostante autocelebrazioni e promesse dell’assessore Alfonsi”, scrive il comitato che non esclude la mobilitazione, “è arrivato il momento di protestare”, annuncia la portavoce, Valeria Campana. 

Duro anche il commento del consigliere comunale della Lega, Fabrizio Santori:

“Il cimitero Flaminio è in una situazione ignobile, aggravata da un’indifferenza che non può più nascondersi dietro la solita litania della mancanza di denaro, di personale, di firme, timbri e protocolli. Il degrado è ovunque tra viali e fabbricati, le lamentele dei cittadini si moltiplicano, sono decine le segnalazioni dei parenti dei defunti che protestano per gli allagamenti e le infiltrazioni nell’ossario del Corpo ‘D’. Sistematicamente ignorate anche le proteste per un tubo rotto da ormai un anno in un edificio che ospita alcuni loculi: l’acqua scende ininterrottamente da un piano all’altro mettendo a rischio la struttura, scivola tra vetrate divelte, ascensori mai messi in funzione, lapidi appoggiate ovunque. Eppure, una concessione trentennale per un loculo costa oltre 3500 euro, una cifra alta per una manutenzione inesistente cui conseguono necessariamente anche molti sprechi. Da Ama nessun intervento, il Municipio si limita a scrivere all’azienda per chiedere sopralluoghi e il ripristino del decoro, ma senza risultato. Roma capitale dell’incuria punta dunque al primato anche nell’insulto alla memoria e alla propria stessa civiltà. Non è possibile attendere oltre. Servono azioni immediate: sono a rischio anche l’igiene e la sicurezza di tutto il comprensorio”.