Aveva creato un profilo Instagram dal quale inviava foto hard ai propri alunni, pubblicando anche delle storie visibili solo ad alcuni ragazzi in particolare, per 24 ore. È il caso di un prof di religione di Latina, indagato per l’invio di materiale pornografico e per molestie nei confronti di minori.

Latina prof di religione accusato per l’invio di materiale pornografico e per molestie ai danni dei suoi alunni

A denunciare quanto accaduto in una scuola superiore di Latina sarebbero stati gli alunni dell’uomo coinvolto nella vicenda, un prof di religione finito nel mirino delle autorità per aver inviato materiale pornografico e per molestie ai danni dei suoi studenti. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, coordinate dalla Procura di Latina e supportate dalle testimonianze dei giovani, l’uomo si sarebbe approcciato ai suoi alunni in modo molto amichevole, conquistando in poco tempo la loro fiducia; poi, all’improvviso, qualcosa sarebbe cambiato e il docente sarebbe diventato più insistente, chiedendo loro ripetutamente di accettare i suoi inviti su Instagram. Proprio sul social, popolarissimo tra i giovani, avrebbe creato una ristretta cerchia di ragazzi a cui inviare foto intime, arrivando al nudo integrale.

Sarebbero almeno tre, al momento, gli studenti che avrebbero ammesso di aver ricevuto dall’uomo materiale hard, tutti tra i 15 e i 17 anni, ma gli inquirenti temono che il “giro” di giovani coinvolti possa essere molto più ampio. “Abbiamo avuto notizia di un comportamento poco consono da parte di un professore e dunque ci siamo subito attivati per capire cosa stesse accadendo – ha spiegato il dirigente dell’Istituto, allertato da alcuni colleghi del docente, a cui gli stessi ragazzi si erano rivolti per denunciare i fatti -. Stiamo parlando con le famiglie – ha aggiunto – e da quanto risulta finora i ragazzi mi sembrano tranquilli. Ovviamente andremo a fondo per capire cosa sia veramente accaduto”.

Ma sembra che questa storia andasse avanti da mesi: dopo le segnalazioni arrivate nel corso del weekend, il docente sarebbe stato convocato dalla dirigenza e destituito dal suo incarico; non solo: avrebbe anche chiuso il profilo Instagram incriminato. Non è escluso che gli inquirenti possano condurre degli accertamenti tecnici sui suoi dispositivi per recuperare foto e video, ma anche le conversazioni private avute con gli alunni. Resta da capire, infatti, se l’uomo abbia a sua volta ricevuto foto intime da parte dei ragazzi.

Solo qualche settimana fa, presso il Tribunale di Latina, si è svolta un’udienza legata a un altro episodio di abusi sessuali all’interno di una scuola del capoluogo pontino: sotto accusa un bidello, che avrebbe molestato una ragazzina di 13 anni in una scuola media. L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe prima conquistato la sua fiducia offrendole delle merendine e poi l’avrebbe palpeggiata sul seno e nelle parti intime durante una lezione di educazione fisica, tentando anche di baciarla. Si tratta di un caso risalente a tre anni fa: la ragazza, oggi sedicenne, ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto, raccontando tutto con il sostegno di una psicologa.

Il caso di Modena

È di qualche giorno fa la notizia di una prof dell‘Istituto tecnico Fermo Corni di Modena accusata di adescamento di minori. Secondo quanto raccontato dai suoi alunni, la donna, una quarantenne, avrebbe tenuto atteggiamenti provocatori in classe e in più occasioni avrebbe mostrato agli studenti video hot. A dimostrarlo, anche un filmato girato dai ragazzi, che mostrerebbe la docente in atti sessualmente espliciti. Sul caso è in corso un’indagine degli inquirenti, coordinata dalla Procura di Modena. “C’è chi ha parlato  di contatti tra la professoressa e gli studenti anche fuori dalle mura scolastiche”, ha dichiarato un genitore. Saranno gli investigatori a chiarire cosa sia successo davvero.