Disturbi del sonno cause, come curarli. E’ capitato a tutti di aver avuto dei disturbi del sonno, a causa dei quali non si è riusciti a riposare durante una notte.
Ma non è solo l’insonnia a costituire un problema del sonno, per quanto sia sicuramente il più frequente e ricorrente, perché numerosi studi hanno trovati numerosi altri disturbi diffusi tra la popolazione.
Tra questi, è possibile ascrivere anche l’ipersonnia (indicata anche come eccessiva sonnolenza, che provoca anche l’addormentamento in momenti inappropriati).
In alcuni casi, vi sono anche persone con disturbi nel ritmo circadiano, nonché persone con comparsa di fenomeni atipici durante il sonno, come il sonnambulismo o il bruxismo.
Disturbi del sonno cause, perché si manifestano
I disturbi del sonno potrebbero essere dovuti a numerose cause: oltre allo stress e all’ansia o alle preoccupazione, potrebbero essere dovuti ad uno stile di vita poco sano o all’assunzione in eccesso di sostanze eccitanti simili alla caffeina (almeno per quanto riguarda l’insonnia).
L’ipersonnia, invece, potrebbe derivare dalle apnee ostruttive del sonno o malattia dei grandi russatori. Altri motivi dietro l’ipersonnia potrebbero essere l’assunzione di determinati farmaci o alla presenza di disturbi psichiatrici. Non manca ipersonnia derivante da narcolessia e da ebbrezza da sonno. L’ipersonnia potrebbe anche essere associata ad altre malattie.
Disturbi del ritmo circadiano, invece, prevedono delle cause interne (come un danno cerebrale, ad esempio dovuto a un’infezione cerebrale o l’insensibilità al ciclo del giorno e della notte) e cause esterne (ad esempio, un fuso orario, un lavoro con ritmi irregolari, essere confinati a letto per lungo tempo e la non esposizione alla luce solare per lunghi periodi di tempo).
Disturbi del sonno come curarli: rimedi
Vi sono diverse indicazioni per risolvere i disturbi da sonno, sicuramente legati alla causa che potrebbero averli generati. In generale, è consigliabile provare a dormire e svegliarsi sempre allo stesso orario, per creare una routine, anche nel fine settimana. Ancora, è importante usare il letto solo per dormire e ridurre nicotina, caffé e alcol nel corso della giornata. Inoltre, è consigliabile della sana attività fisica ed esporsi alla luce del sole.
Se i sistemi legati alle abitudini scorrette non funzionano o non possono essere attuabili, è consigliabile utilizzare della melatonina e, se non è abbastanza, dei farmaci a base di benzodiazepine oppure a ipnoinducenti, che permettono di indurre il sonno. In alcuni casi, tra i farmaci consigliati, ci sono gli anti-depressivi, qualora il disturbo del sonno possa essere legato, piuttosto, alla presenza di una depressione.
Importante, quando il disturbo diventa tale da debilitare quanti ne soffrano, è chiedere l’aiuto di un esperto, che sottoponga il paziente ad una polisonnografia, in grado di valutare la qualità e la quantità del sonno.
Un nuovo farmaco, comunque, è Daridorexant, descritto con queste parole da Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di Medicina del sonno dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano: “”Daridorexant agisce sull’orexina, neurotrasmettitore della veglia, inibendone il funzionamento poiché si lega ai suoi due recettori – descrive lo specialista – Il grosso vantaggio di questo farmaco è la sua emivita ottimale di 8 ore: questo vuol dire che impedisce il funzionamento dell’orexina per un periodo di tempo coincidente con il sonno. Al mattino l’orexina ricomincia a funzionare e, di conseguenza, il farmaco non dà sedazione dopo il risveglio. […] Inoltre questo farmaco, rispetto ad altri composti ipnotici, si è dimostrato sicuro anche nei soggetti che soffrono di apnee durante il sonno, quasi la metà dei quali ha un problema di insonnia con difficoltà di mantenimento del sonno”.
Dare più dignità alle malattie del sonno
Dare più dignità alle malattie del sonno: ecco l’appello di Francesco Scopesi, General Manager di Idorsia Italia, che parla prevalentemente del modo in cui spesso l’insonnia non è stata considerata una vera e propria malattia. Bisogna creare maggiore consapevolezza.
“Abbiamo capito che la prima cosa da fare è proprio cambiare la percezione attuale dell’insonnia, considerata mero sintomo, ed elevare la forma cronica alla dignità di vera e propria ‘malattia’ […] Sappiamo che ad oggi l’insonnia è seguita da un gruppo molto ristretto di clinici, principalmente operanti nell’ambito dei centri di medicina del sonno. Noi vogliamo favorire l’allargamento della cultura del sonno in Italia.”