Prezzo del latte alla stalla. Buone notizie da parte della Coldiretti che avrebbe raggiunto un accordo con Italatte, società del gruppo Lactalis, principale industria casearia italiana, riguardo al prezzo del latte alla stalla. Il vicepresidente della Coldiretti Lombardia ha spiegato che si tratta di un’intesa positiva: ecco tutti i dettagli.

Prezzo del latte alla stalla: raggiunto un accordo

L’accordo tra la Coldiretti e Italatte riguarda il prezzo del latte alla stalla che costerà 57,5 centesimi al litro alla stalla fino al prossimo mese di giugno in Lombardia, in quanto la regione copre quasi il 50% della produzione italiana. Il contratto è stato siglato affinché si instauri un rapporto positivo tra i due enti.

Le parole della Coldiretti

La Coldiretti regionale ha annunciato la notizia sull’accordo e il vicepresidente Paolo Carra ha riferito: “L’accordo prevede il riconoscimento alla stalla di 57,5 centesimi al litro per i mesi da febbraio a giugno 2023, ma con l’impegno a ritrovarsi ad aprile per valutare la situazione del mercato – poi ha aggiunto – Un’intesa positiva che arriva in un momento delicato per le nostre stalle e che permette di continuare a garantire la produzione di latte per le famiglie e i consumatori”.

Inoltre, la Coldiretti ha spiegato quanto sia importante la stabilità della rete zootecnica non solo per l’economia nazionale ma a livello sociale e ambientale in quanto, qualora una stalla dovesse chiudere, si perderebbe un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e di persone impegnate alla produzione, “Spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate”. Ha affermato.

Gli altri commenti

Sulla questione del prezzo del latte sono intervenuti anche altri esperti che hanno riferito la loro opinione. Stiamo parlando del presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Riccardo Crotti che ha affermato: “L’intesa fissa la quotazione alla stalla a 60 centesimi a gennaio, e a 57,5 nei cinque mesi successivi; permettendoci così di dare un po’ di respiro alle aziende in un periodo ancora segnato dal livello molto elevato dei costi di produzione“.

Poi ancora Francesco Martinoni di FNP latte di confindustria: “Per un accordo di medio periodo che dà stabilità al mercato. Ciò permette alle nostre aziende di lavorare con serenità, e soprattutto di fare programmi su basi affidabili”.

Dal canto suo, Maurizio Roldi, presidente della Federazione latte di Confagricoltura Lombardia ha rimarcato la positività di un punto d’accordo che rispetta i termini di scadenza della proroga precedente volta ad alzare il prezzo e la remunerazione. “Va inoltre sottolineato che in questo modo si pongono basi di un certo interesse per la trattativa che riguarderà il secondo semestre dell’anno e partirà da circa 58 centesimi”. Ha affermato.

Produzione del latte

La produzione del latte in Italia è centrale soprattutto al Nord, ma si tratta di un’attività importante in tutto il Paese. Sono tante le aziende agricole che si occupano di tale lavoro e in alcuni casi si tratta di un’eccellenza Made In Italy visti poi i derivati come formaggi e altro. E’ stato, quindi, fondamentale trovare un accordo che potesse essere il giusto compromesso affinché venisse salvato il prodotto e tutto ciò che ne deriva.

Se si pensa che solo in Lombardia sono presenti circa cinquemila allevamenti che producono oltre il 45% del latte italiano. Si tratta di un comparto fondamentale per l’agricoltura della regione ma anche nazionale poiché vanta un patrimonio di oltre trecentomila bovini, con una produzione annua di latte di quasi 1,5 milioni di tonnellate all’anno. Gli ultimi dati CCIAA Cremona riferiscono che 1.496.465 tonnellate di latte sono state consegnate al primo acquirente nella campagna 2021-22.